Santa Teresa, Mariano porta la vertenza in Parlamento, Matarrelli scrive a Castelli

BRINDISI- La vicenda della società in house Santa Teresa di Brindisi approda alla Camera dei deputati grazie agli interventi di Elisa Mariano del Pd e di Toni Matarrelli di Sel. Pochi giorni fa, infatti, durante l’esame finale del disegno di legge che prevede il commissariamento delle province, è stato approvato l’ordine del giorno presentato dalla Mariano, riguardante la difficile situazione dei lavoratori delle società in-house delle province, ed in particolare della Santa Teresa.

La Mariano ha prima illustrato la situazione per cui i bilanci delle istituzioni territoriali sono stati compromessi dai tagli operati tra il 2011-2013 per oltre due miliardi di euro e dal protrarsi dell’attuale grave congiuntura. Questi tagli, secondo l’onorevole del Pd, hanno inciso in maggior misura sui servizi, generando l’impossibilità di onorare i contratti in essere con la Santa Teresa, con gravi ripercussioni sul livello occupazionale di 150 lavoratori.

Nei giorni scorsi è stato aperto un confronto tra sindacati e società per valutare i possibili percorsi che non potranno comunque prescindere, nella migliore delle ipotesi, da una riduzione dei servizi. La Mariano ha in fine invitato il governo «ad adottare ogni iniziativa volta a tutelare i rischi occupazionali di chi lavora nelle società in-house di questi enti, e ad assicurare i livelli delle prestazioni che competono alle stesse». Il governo, da parte sua, si è impegnato a operare in tal senso.

Matarrelli, invece, ha scritto una lettera al commissario provinciale, Cesare Castelli, per un confronto sulla questione. «Spettabile Commissario prefettizio dottor Cesare Castelli – esordisce l’onorevole – le scrivo apertamente, a quasi un anno dal suo insediamento, per manifestarle l’apprezzamento per l’operato svolto nell’amministrare la Provincia di Brindisi». Dopo un breve sunto sulla situazione dei dipendenti della Santa Teresa, Matarrelli passa all’oggetto della sua missiva. «I lavoratori della Santa Teresa, in special modo quelli aventi i titoli come personale precario già dell’ente provincia, in prospettiva di scioglimento degli enti provinciali e del riordino delle società a essi collegate, meriterebbe, stante il futuro a tinte fosche che già si è loro prospettato nel luglio 2013, di essere stabilizzato presso l’ente da lei amministrato, in stretto riferimento alle norme di legge. Differenti sono i motivi che riconducono a una procedura chiara e risolutiva del grave rischio lavorativo che coinvolge questo personale già precario della provincia, oggi a tempo indeterminato presso questa società in house, anche se non è noto fino a quando potrà definirsi personale stabilizzato a tempo indeterminato della Santa Teresa spa.  I rischi origineranno fin dal giorno successivo al 31 dicembre 2013, giorno di scadenza naturale del contratto dei servizi affidati, con riflessi che sono indeterminati e indeterminabili a partire dal 30 giugno 2014, data fino alla quale lei amministrerà, di fatto, l’ente».

 Maurizio Distante

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