Santa Teresa, i 38 dipendenti a rischio chiedono a Bruno un atto di coraggio per salvarli dal licenziamento

BRINDISI – I 38 lavoratori della Santa Teresa hanno scritto al presidente della Provincia di Brindisi Maurizio Bruno perché, con un atto di indirizzo politico, tuteli lo stato occupazionale e si faccia promotore della revoca dei loro licenziamenti, che dal 1° gennaio 2016 risulteranno effettivi.

Un appello ad un atto di onestà e coraggio chiesto a gran voce. “Per i 38 licenziati, e per quelli prossimi alla mobilità, è in arrivo il miglior Natale tra quelli possibili e, ancor meglio, il miglior Anno 2016 “, scrivono sarcasticamente i dipendenti della società in house. Tra di essi, c’è chi lavora da 17 anni tra precariato provinciale e assunzioni nella società Santa Teresa, chi è stato lavoratore socialmente utile stabilizzato dalla Provincia con gli incentivi statali, chi proviene da ex Piani di Impresa: stabilizzazioni attuate al fine di dare dignità a 121  lavoratori, ma che allo stato viene meno.

“Le chiediamo un urgente atto di indirizzo politico finalizzato al ritiro delle lettere di licenziamento inviate, per la drammaticità dei risvolti che ne conseguono,  della stessa intensità e dello stesso significato della Delibera di Consiglio Provinciale n. 17/14 del 23/07/2015, con la quale il Consiglio provinciale da Lei Presieduto, ha creato ogni presupposto utile per il licenziamento dei primi 38 dipendenti, così come di fatto avvenuto”.

La data per a richiesta di atto di indirizzo dovrebbe essere quella del 15 dicembre, per avere anche un confronto sulle norme di salvaguardia dei livelli occupazionali come suggerito dalla Riforma Madia. “La delibera del Consiglio Provinciale viola la linea politica dettata dal Governo, che invece vuol puntare sulla garanzia dei livelli occupazionali utilizzando tutti gli strumenti previsti dalle norme, compresa l’internalizzazione dei servizi. Le chiediamo per il 15 dicembre un ulteriore confronto sulle norme dettate dall’art.10 della legge regionale n.31 del 30 ottobre 2015 di recente promulgazione, che indica in “6 mesi dalla data di approvazione della L.R. la tempistica per riorganizzare, mediante Piano di ricognizione, le funzioni e il personale delle società partecipate”.

I dipendenti della Santa Teresa chiedono al presidente Bruno l’approvazione di un atto che garantisca concretamente la salvaguardia del personale della società partecipata, per il ritiro delle 38 lettere di licenziamento e, contestualmente, la salvaguardia di tutti i livelli occupazionali almeno fino ad aprile 2016 (ossia entro i 180 giorni previsti dall’art.10 della l.r. 31/2015), come avvenuto con i colleghi delle partecipate delle province di altre Regioni (Toscana, Liguria, Piemonte, Campania, Lombardia).

BrindisiOggi

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