Santa Teresa, dopo 4 mesi senza stipendio sbloccata la cassa integrazione

BRINDISI- Buone notizie per i 113 lavoratori della Santa Teresa, società in house della Provincia di Brindisi.  Il consiglio dei ministri questa mattina ha sbloccato la cassa integrazione in deroga che era stata sospesa. Una dura lotta che ha visto in campo CGIL – CISL – UIL e Cobas.

La società dopo la riforma Delrio ha contato su pochissime risorse. Cgil, Cisl e Uil hanno inviato una nota congiunta per ringraziare tutti gli attori in campo in particolar modo la task force regionale sul lavoro.

Le organizzazioni sindacali raccontano la storia dell’ultimo periodo quando a dicembre scorso fu sottoscritto l’accordo tra CGIL – CISL – UIL , la Società e Provincia, presso la presidenza regionale Task Force e in quella occasione si otteneva la revoca dei licenziamenti collettivi, un periodo di cassa integrazione,  formazione, rotazione dei lavoratori sulle residue attività e un Piano Industriale; tutte azioni tese a superare la crisi Aziendale.

Purtroppo il programma subì un arresto per la mancata concessione dell’integrazione salariale e, non poche sono state le lotte dei lavoratori e il lavoro del sindacato territoriale, regionale e nazionale, in questi ultimi 4 mesi, per l’ottenimento odierno del Decreto Legge di approvazione dell’integrazione a favore dei lavoratori duramente provati da 4 mesi senza retribuzione, salvo esegui acconti aziendali.

“A tal riguardo – si legge nella nota dei confederali – un ringraziamento a tutti gli attori che hanno positivamente lavorato, senza mai demordere, nemmeno quando alcuni sentenziavano la fine della società per la mancata concessione della cassa integrazione ma, l’azione sindacale e la determinante posizione  della Regione Puglia, in modo particolare della task force, dr Leo Caroli, ha portato il Ministero al Decreto Legge n.44, a sbloccare tale annoso problema”.

CGIL – CISL – UIL ritengono inoltre importante la disponibilità del Prefetto  Valerio Valenti al governo della vertenza e pronte ai confronti di merito, già chiesti,  per traguardare la crisi dell’azienda per ridare ai lavoratori la dignità lavorativa.

BrindisiOggi

 

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