BRINDISI – Ci sarebbe una legge fresca fresca di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la 89 del 2014, che darebbe il via libera definitivo alla possibilità di internalizzare alcuni servizi in carico alla Sanitaservice, la società in house dell’Asl di Brindisi. Questo, almeno, stando a quanto affermato da Antonio Macchia, segretario provinciale della Cgil Funzione Pubblica. Il processo che doveva portare alla riconversione del personale, da privato a pubblico, era stato pianificato da mesi, con l’accordo tra azienda, parti sociali e Regione, salvo poi interrompersi bruscamente a causa di un parere chiesto dall’ente regionale al Ministero dell’Economia e delle Finanze che si esprimeva in maniera contraria sulla questione.
La nuova legge, invece, rappresenterebbe un nullaosta per rimettere in moto la macchina dell’internalizzazione. Nella parte di testo riguardante le società partecipate, com’è la Sanitaservice, si legge: «Le società a partecipazione pubblica locale totale o di controllo si attengono al principio di riduzione dei costi del personale attraverso il contenimento degli oneri contrattuali e delle assunzioni del personale. A tal fine l’ente controllante, tenuto conto delle disposizioni che stabiliscono divieti o limitazioni alle assunzioni, definisce specifici criteri e modalità di attuazione del principio di contenimento dei costi del personale».
La legge, quindi, garantirebbe il diritto dell’ente, l’Asl in questo caso, di scegliere come contenere i costi del personale in totale autonomia. «Poiché la Sanitservice – spiega Macchia – ha chiuso l’anno con un bilancio in attivo per diversi milioni di euro e che è obiettivamente antieconomico gestire in outsourcing il personale, la stabilizzazione del personale già concordata in assessorato è l’unica soluzione per un’attenta gestione dei costi. Con la legge si è superato anche il parere del Ministero: è sufficiente che l’Asl adotti un proprio atto di indirizzo cui la ditta dovrà attenersi. Il personale dipendente della Sanitaservice dovrà solo prevedere un risparmio di spesa, in modo tale che le somme destinate al personale medesimo non si disperdano più negli innumerevoli e improduttivi rivoli dell’outsourcing».
BrindisiOggi
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