BRINDISI – Lo stato di agitazione, inteso come periodo di lotta sindacale per la rivendicazione di alcuni diritti previsti da contratto e, secondo gli interessati, calpestati, dei lavoratori della Sanitaservice, la società in house dell’Asl di Brindisi, prosegue. Dopo lo sciopero del 22 settembre, che ha visto manifestare sotto i cancelli dell’ospedale Antonio Perrino circa 100 dipendenti dell’azienda e che ha causato non pochi disagi nel presidio, i rappresentanti sindacali aziendali della Cgil Funzione Pubblica, Salvatore Sorge, e della Uiltucs, Rino Gorgone, hanno annunciato ulteriori proteste se la situazione non dovesse cambiare. Il punto principale su cui si basano tutte le iniziative attuali e future delle sigle sindacali è il presunto mancato rispetto della clausola sociale avvenuto al momento dell’assunzione in Sanitaservice. «Chiediamo – affermano i sindacalisti – l’applicazione dell’articolo 30 della legge regionale 2 del 2010 che impone alla Regione Puglia, alle aziende, agli enti e alle società strumentali, come nel caso di Sanitaservice, di prevedere nei rispettivi bandi di gara, negli avvisi e, in ogni caso, nelle condizioni di contratto per l’affidamento di servizi, l’assunzione di personale già utilizzato dalla precedente impresa o società affidataria dell’appalto, nonché la garanzia delle condizioni economiche e contrattuali già in essere».
I dipendenti della società in house, infatti, prima di essere assunti dalla Sanitaservice, prestavano servizio presso alcune ditte private che operavano in Asl con le stesse mansioni assorbite col passaggio al pubblico: per questo motivo, secondo i sindacalisti, sarebbero dovuti essere inquadrati coi rispettivi livelli dell’epoca e non ripartire dal gradino più basso, come poi effettivamente è successo. «Dopo il primo stop ai lavori del 22 settembre – annuncia Sorge – gli operatori dell’ambito ospedaliero si trovano costretti a bloccare tutto, un’altra volta! La situazione e il comportamento passivo e menefreghista dei “grandi uomini e delle grandi donne dei piani alti” ci impone di reagire fermamente a tutto questo. Non possiamo fermarci ora, di fronte a un quadro così scandaloso». La Cgil Fp e la Uiltucs, quindi, hanno intenzione di inscenare una protesta a oltranza, uno sciopero diffuso che blocchi il Perrino a giorni alterni. «Consapevoli di creare disagi alle utenze ma convinti ad andare avanti nella lotta per il raggiungimento dei propri diritti, i lavoratori si stanno preparando al nuovo blocco ancora più massiccio e imponente: un blocco a oltranza durante il quale manifesteranno rendendo pubbliche le proprie rivendicazioni, più volte presentate e mai accolte». Il clima, insomma, è rovente. Oltre alle proteste annunciate dai sindacati, infatti, si attende la convocazione della III commissione consiliare regionale, richiesta dal consigliere azzurro Maurizio Friolo per discutere della faccenda, dove si dovrebbero presentare il direttore generale dell’Asl, Paola Ciannamea, l’assessore alla Salute, Donato Pentassuglia, e il presidente della Regione, Nichi Vendola.
BrindisiOggi
UN RINGRAZIAMENTO PARTCOLARE VA A TUTTI GLI OPERATORI DELLA SANITà SERVICE DI BRINDISI,FASANO,OSTUNI,FRANCAVILLA,CISTERNINO,CEGLIE E MESAGNE.
SENZA IL LORO SUPPORTO E SENZA LA LORO DETERMINAZIONE
NEL RIVENDICARE I PROPRI DIRITTI, TUTTO QUESTO NON SAREBBE STATO POSSIBILE.