BRINDISI – Vogliono un manager e non un ragioniere i sindacati Cgil, Cisl e Uil che chiedono le immediate dimissioni del direttore generale dell’Asl Paola Ciannamea. In una lettera in cui riportano in maniera dettagliata e circostanziata le loro motivazioni, i tre rappresentanti dei sindacati chiedono un passo indietro alla dirigente, destinataria della nota congiunta. “L’assenza di criteri ed obiettivi di salute chiari – riporta il documento –, che lascia immutata o, ancora peggio, amplifica, la già presente desertificazione territoriale per ciò che concerne i servizi sanitari per il cittadino, rendendo ancor più nebuloso lo scenario della sanità nella provincia di Brindisi”.
Quelle che per i sindacati sono precise responsabilità della Ciannamea vengono sintetizzate in tredici punti: dai tagli indiscriminati e “acritici” alla spesa sanitaria al blocco del processo di internazionalizzazione, dall’eccessiva affluenza concentrata nell’ospedale Perrino a fronte della mancanza di altri riferimenti sanitari nella provincia fino alle lunghissime liste d’attesa subite dai pazienti.
Secondo i sindacati, Paola Ciannamea è stata incapace di mettere un freno ai pellegrinaggi sanitari, dotando il territorio di ambulatori e strutture capaci di rispondere alle esigenze dei cittadini. “È assente una sensibilità istituzionale nei confronti delle problematiche femminili – hanno scritto nella nota –non è stato attivato il parto naturale indolore, la prevenzione è insufficiente, non vengono attivate politiche che favoriscano la genitorialità, i consultori sono inadeguati”. Alla base della richiesta di dimissioni ci sono anche le extra locazioni, ossia il numero sempre crescente di persone costrette a ricoveri in reparti diversi da quelli si appartenenza ed un’incapacità a dialogare proprio con i sindacati che, in questi mesi, hanno cercato un confronto e chiesto maggiore coinvolgimento.
Francesca Cuomo
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