BRINDISI-Trentacinque anni di Brindisi in biciclette e forse questa sarà l’ultima edizione. Troppo costose le spese per l’evento e gli organizzatori potrebbero gettare la spugna. “I costi – spiega Romeo Lepore, storico organizzatore – sono enormemente aumentati come quelli richiesti dall’Amministrazione Comunale: per l’utilizzo del salone ci chiedono 150 euro, per il servizio della Polizia Locale dobbiamo versare circa 1.300 euro da aggiungere i versamenti già effettuati per la Tassa di Pubbliche Affissioni, la TOSAP, i bolli per le richieste di autorizzazione, ecc”.
E già da quest’anno la presentazione ufficiale di una delle manifestazioni più longeve della storia di Brindisi, l’unica che è rimasta viva nonostante siano passati 35 anni, non si terrà nel salone “Mario Marino Guadalupi” del Comune di Brindisi, ma presso la scuola media Leonardo da Vinci.
La cerimonia di presentazione si svolgerà alle ore 10 del 27 aprile prossimo nell’Istituto Scolastico “Leonardo da Vinci”.
Brindisi in Bicicletta si svolgerà il 13 maggio prossimo, e forse sarà l’ultima pedalata. Da 35 anni l’evento coinvolge migliaia di persone, centinaia di famiglie che percorrono la città in una domenica di maggio. Un momento spensierato atteso da grandi e bambini che segna la stagione della primavera e che fa sentire una comunità più unita.
Per poter partecipare alla manifestazione le iscrizioni inizieranno dall’1 al 12 maggio presso la Farmacia “Corso Roma”. All’atto delle iscrizioni ogni partecipante riceverà: una maglietta, un cappellino,un collarino ed il numero di partecipazione Infine,quest’anno per festeggiare i 35 anni di “BRINDISI IN BICICLETTA” ci sarà una sorpresa all’atto delle iscrizioni.
BrindisiOggi
Commenti sempre fuori luogo…complimenti Brindisi muore grazie a voi…
In linea di massima sono sulla stessa linea di Francesco.
Oltre quelle citate, quali sono le esose spese?
E perché non dire anche a quanto ammonta la quota di partecipazione e relativi incassi?
Comunque, non è la comunità che organizza la manifestazione, ma un privato.
Non ho memoria di un qualsiasi evento organizzato da un privato privo di un minimo di tornaconto economico. Che pubblicassero il bilancio!
Non che risparmiare 150 euro richiesti per la sala M.M.Guadalupi possa risolvere il problema, però ritengo che la richiesta dell’amm.ne sia fuori luogo. E’ giusto e doveroso che il privato paghi per l’uso di un bene pubblico. Ma in questo caso è la comunità che chiede l’uso di un bene proprio. Detto questo, l’articolo non precisa a quanto ammontano le spese. Sono talmente tante che non possano essere ripartite tra i partecipanti?