ROMA- Nemici ormai da anni, tutti si aspettavano l’attacco di Vitali alle dimissioni di Ferrarese, ma ad intervenire per primo questa volta è il senatore del Pdl Michele Saccomanno. “Il quasi ex presidente Ferrarese – scrive Saccomanno- ha ancora 20 giorni per convalidare le sue dimissioni, come ha ben compreso Florido lascia per candidarsi al parlamento e non corre rischi sulle promesse di Casini sul cambio dei tempi di dimissione preventiva per potersi candidare alle prossime elezioni politiche. Un’occasione per gettarsi in anticipo nella campagna elettorale utilizzando un dibattito serio sul riordino delle province e spargendo qua e là compassionevoli dichiarazioni sui “miei cittadini” sostitutive di un mancato “rimango e lotto”, come hanno fatto quasi tutti gli altri presidenti delle 64 province in riordino in Italia.”
Saccomanno interpreta le dimissioni di Ferrarese come puro opportunismo politico e personale. “Nessuna obiezione sulla legittima scelta di candidarsi al parlamento – continua il senatore del pdl- con qualsiasi legge elettorale, mettendo da parte “io mai con i nominati”, e tutti speriamo e lavoriamo per tornare alle preferenze, ma certamente colpisce la ricerca del vuoto sensazionalismo che conosciamo con cui parla di cose che ignora totalmente. Egli cerca con i parlamentari una lite che non ha base né reale né ipotetica sul percorso di “riordino delle province. É mancato, però, nella sua polemica quella con Casini e il suo partito. Quando Casini lo ha chiamato per utilizzare la sua disponibilità alla candidatura, Ferrarese gli ha chiesto, oggi Casiniil maggiore sponsor di Monti, se ha determinato la morte della provincia di Brindisi? Ha chiesto a Casini di sostenere la deroga per Brindisi provincia in cambio della sua adesione alla lista UDC?Dalle risposte di Casini capiremo se Ferrarese é il Messia brindisino”
Brindisioggi
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