BRINDISI- “ Non sapevo ci fossero tanti giornalisti a Brindisi”. Esordisce così Meo Sacchetti nel primo incontro con gli addetti ai lavori nell’affollatissima sala stampa del PalaPentassuglia, aperta anche ai tifosi. A presentare il neo allenatore della formazione brindisina è il numero uno di Contrada Masseriola: “Oggi si chiude un’era bellissima – ha esordito il presidente Marino – durata 5 anni legata a Piero Bucchi. Iniziamo una nuova avventura con nuovi obiettivi da centrare, affinché Brindisi torni a splendere nel campionato italiano”.
Subito dopo, è la volta del coach campione d’Italia: “Ci sono situazioni che nascono da eventi particolari. Quest’anno il’Circolo Federico II’ di Altamura voleva premiarmi, ma non riuscivo mai a scegliere una data per venire giù. Sassari ha pensato bene di esonerarmi e così ho avuto la possibilità di ritirare il riconoscimento “Altamurani nel mondo”. Probabilmente già in quell’occasione si è instaurato un filo conduttore che oggi mi ha portato qui. Sono contento di essere venuto a Brindisi, è stata una trattativa veloce. Il primo impatto con le persone che mi hanno presentato il progetto è stato positivo. La permanenza quinquennale di Bucchi, ha certamente contribuito a fortificare la mia scelta. Quella tra Brindisi e Sassari è la storia di tante battaglie, che onestamente ho vinto poche volte al PalaPentassuglia. Qui, però, mi sono aggiudicato la più importante che ci ha condotto in serie A.
La competenza della piazza – ha proseguito il coach nativo di Altamura – la conoscevo già, avendo giocato su questo parquet ai tempi dell’A2 e in Nazionale con Cordella e Malagoli. Sono consapevole che ci saranno molte pressioni: fa parte del gioco quando ci sono delle aspettative. Non posso anticiparvi nulla sulla costruzione della squadra, perché stiamo ancora sondando il mercato e molte squadre stanno giocando. Di certo stiamo focalizzando la nostra attenzione nella scelta del play, che ritengo il ruolo più importante. Cercheremo di farvi divertire e di vincere: ci si diverte nel veder giocare, ma dopo un po’ bisogna vincere. Se inizieremo ad abbinare il divertimento alle vittorie, il palazzetto diventerà troppo piccolo per contenere tutti i tifosi. A me piace giocare una pallacanestro atletica, per cui sceglieremo i giocatori che risponderanno a questa filosofia”. Nessuna anticipazione riguardo alla composizione dello staff tecnico. Di certo, con il rientro di Bagnato nello staff societario, il sodalizio biancoazzurro ha alzato l’asticella delle ambizioni, nei quali rientrano playoff e Final Eight. Il budget del main sponsor resterà invariato anche la prossima stagione, per cui non è esclusa la partecipazione dell’Enel alle competizioni Europee, qualora ce ne fossero i presupposti.
Lilly Mazzone
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