MESAGNE – “Saremo Davide che sconfigge Golia”: è con questo proposito che si presenta alla città di Mesagne Sabrina Didonfrancesco, candidata sindaco per Forza Italia. A sostenerla, c’è tutto un parterre di rappresentanti istituzionali e politici del partito forzista, oltre che un auditorium pieno. Dall’On. Luigi Vitali sino al consigliere regionale Antonio Scianaro, tutti sono accorsi a sostenere la Didonfrancesco nella sua candidatura a primo cittadino.
“Ho scelto di candidarmi – spiega la Didonfrancesco -perché penso di rappresentare un nuovo volto per una nuova città. Poi, ho maturato questa idea anche per gli anni di esperienza avuti come consigliere comunale sia per la mia professione. Credo anche che la sensibilità di una donna sia necessaria per cambiare volto alla nostra Mesagne.”
La Didonfrancesco, visibilmente emozionata, affila le unghie. “Io penso alla mia campagna elettorale, gli altri, pensino alla propria. Lo dirò sino alla fine: sono io l’unica candidata sindaco di Mesagne che rappresenta il centro destra e Forza Italia.- afferma la candidato, passando ad elencare le priorità della città – Mesagne, in questo periodo particolare, ha bisogno di molti interventi: ciò che faremo è riallacciare i rapporti con tutte le famiglie, lontane dalle istituzioni. Da lì, passeremo alla viabilità, alle attività produttive, al turismo.”
Se sui suoi competitors la Didonfrancesco glissa (tranne che per la definizione di “minestrone” per l’alleanza stretta a sinistra anche dai fuoriusciti di FI, Mesagne Futura), ad andarci pesante è il vice commissario di Forza Italia a Mesagne, Luigi Indolfi, che parla di incontri interminabili, sin da settembre, per tenere unito il centrodestra. Poi, la disgregazione. “C’è chi è andato a bussare alle porte della sinistra, per poi vedersi rispedito al mittente (il riferimento è a ProgettiAmo Mesagne e del percorso di avvicinamento con il Partito Democratico, poi fallito, NdR), chi come Emilio Guarini (candidato di Civico 26 e Fratelli d’Italia, NdR) più che un ammiraglio sembra il Generale Rommel, la volpe del deserto, grande stratega, ma almeno lui vinceva.”
E poi, un passaggio dedicato ai fuoriusciti da Forza Italia, confluiti prima in Mesagne Futura e poi in Diamoci una mano, l’area guidata dal candidato Pompeo Molfetta. “Saremo Davide che sconfigge Golia. Sono curioso di vedere i nostri ex amici di Mesagne Futura alle prese con “Bella ciao”: cosa faranno? Intoneranno anche loro quel motivo o canteranno “Giovinezza”?”
I programmi sinora presentati, per Indolfi, sono sterili: “non ho notato vicinanza ai fabbisogni comuni, ma strafottenza. Noi siamo diversi, siamo per il rispetto delle persone e per l’ascolto della gente e dei loro problemi. Non promettiamo lavori che svaniranno il giorno dopo le elezioni: promesse subdole, ma spero che i cittadini si accorgano chi si nasconde dietro questo farneticante malaffare.”
Più diplomatico, l’On. Luigi Vitale. “In questo panorama, poco edificante per il centro destra, Sabrina e Forza Italia sono il candidato sindaco e il partito più serio, perché piuttosto che fare accordi trasversali o alleanze al ribasso o disconoscere le proprie origini e valori, preferiscono affrontare questa battaglia da soli ma con la forza della coerenza. Gli elettori credo – continua Vitali – siano schifati dal comportamento di chi fa gli accordi per le poltrone. Non siamo per gli accordi a tutti i costi, ma solo con chi ci garantisce la governabilità. Vincere a Mesagne significa tornare a governare. Forse non eravamo pronti per stare al governo, come accade oggi del resto, in un momento in cui siamo tutti divisi in rivoli. Confido però nei mesagnesi, che potrebbero, nel segreto dell’urna, scegliere con serietà.”
Agnese Poci
Allora se l’Ammiraglio Guarini è Rommel, Luigi Indolfi avrebbe molto da imparare da lui…