Rssa Santa Lucia, Friolo in visita ai dipendenti: «Il profitto non può essere l’unico criterio»

ERCHIE – La vicenda dei 20 lavoratori della residenza sociosanitaria assistenziale “Santa Lucia” di Erchie, riuniti da giorni in assemblea permanente nei locali della struttura per protestare contro le ipotesi di chiusura ventilate dalla proprietà, non cessa di suscitare reazioni e prese di posizione. I dipendenti della struttura hanno ricevuto, questa mattina, la visita del consigliere regionale di Forza Italia, Maurizio Friolo, che, accompagnato dal sindaco di Erchie, Giuseppe Margheriti, e dal consigliere comunale Luigi Preti, ha voluto vedere da vicino la situazione, ascoltando, come prima di lui aveva fatto il capogruppo Pd in Regione, Pino Romano, le rivendicazioni dei dipendenti della struttura.

«È stato un incontro che mi ha profondamente colpito – ha detto Friolo al termine – e mi auguro che il tavolo tecnico convocato dal prefetto Nicola Prete, previsto per il prossimo venerdì, sia non semplicemente interlocutorio ma apra spiragli concreti per il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, essenziali anche per garantire standard qualitativi e quantitativi all’altezza del fabbisogno, delle esigenze e delle aspettative degli ospiti della struttura e delle loro famiglie». Il consigliere azzurro è sceso, poi, nelle questioni che starebbero portando alla chiusura della residenza, legate a vicende burocratiche e finanziarie indipendenti dalla qualità del servizio offerto dagli operatori agli ospiti che, a malincuore, sarebbero costretti ad abbandonare la struttura di Erchie per trasferirsi altrove.

«Il profitto non può e non deve essere l’unico criterio da seguire – spiega Friolo – soprattutto in attività dal contenuto sociale così marcato, come ha ricordato Papa Francesco: l’auspicio è che le storie personali delle persone coinvolte in questa vicenda, la loro umanità, la loro voglia di futuro e di speranza, contino più di freddi numeri e calcoli». La storia dei lavoratori della “Santa Lucia” è stata sollevata nei giorni scorsi dalla Cgil Funzione Pubblica di Brindisi che ha già interpellato le istituzioni preposte, sollecitando una risoluzione in tempi brevi di quest’empasse che ha portato i lavoratori a spingersi in là con la protesta, fino ad arrivare a incatenarsi alle sedie pur di far capire che, stavolta, si fa sul serio.

BrindisiOggi

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