Roma deciderà sulla beatificazione di Matteo, l’arcivescovo: “Questa chiesa (di Brindisi) ci ha fatto vergognare per alcune storie, ma Matteo la porta in paradiso”

BRINDISI- La fede non lo ha mai abbandonato, neanche nei momenti più difficile eppure era così giovane. Aveva 17 anni Matteo Farina quando morì il 24 aprile del 2009, un’età difficile, eppure lui ha affrontato la sua terribile malattia con grande maturità, ma soprattutto con una pace e un amore verso Dio che sembrava incredibile ai suoi coetanei e agli adulti.

Questo pomeriggio alle 18 presso la Cattedrale di Brindisi alla presenza di circa due mila persona si è chiuso il processo diocesano sulla richiesta di beatificazione di questo giovane. Tutti gli atti raccolti dalla diocesi sono stati chiusi in tre diverse scatole e affidate alla postulatrice che le porterà a Roma alla Congregazione della cause dei Santi. La consegna degli atti è stata fatta dall’arcivescovo monsignor Domenico Caliandro, alla presenza del notaio.

Un beato di nuova generazione, Matteo. La chiesa lancia un segnala dove i santi non sono più solo quelli che fanno i miracoli e vivono di povertà, ma in questo caso si tratta di un ragazzo così giovane che ha una fede immensa in un mondo  i cui giovani sembrano spaesati e senza valori. Una fede che non lo abbandona neanche nei momenti difficili, durante una malattia che lo porterà alla morte.

 

In chiesa al  primo banco c’erano i genitori di Matteo, sua sorella  e la sua fidanzata. Un esempio per tanti ragazzi. “Erano un leader- racconta chi lo conosceva- coinvolgeva i suoi amici. Era sempre con il sorriso sulle labbra. Un ragazzo riservato ma brillante.”

Ora deciderà Roma se beatificare Matteo, un primo passo verso la santità. Prima di congedare i fedeli l’arcivescovo ha detto: “Questa chiesa (riferendosi alla sua diocesi) ci ha fatto vergognare per tante storie, ma Matteo ci porta in paradiso.” Parole forti quelle di monsignor Caliandro dove è chiaro il riferimento agli ultimi fatti di cronaca che hanno coinvolto alcuni protagonisti della chiesa di Brindisi.

Lucia Portolano

1 Commento

  1. L’arcivescovo si arrampica sugli specchi. Specula sulla vita di Matteo nel tentativo di salvare la Chiesa di Brindisi che, lo dice lui, continua a farci vergognare. Gli uomini come matteo brillano di luce propria, per la propria abnegazione e dedizione al prossimo a prescindere da qualunque appartenenza a questa o quella Chiesa.

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