BRINDISI- «Colgo l’occasione della sua presenza del viceministro agli Interni, Filippo Bubbico, per invitarlo a visitare la zona industriale del capoluogo. Potrò, così, illustrargli il progetto che abbiamo elaborato coi tre istituti di vigilanza operanti all’interno dell’area, Securpol, Ivri e Sveviapol, per incrementare il livello di sicurezza percepito dagli operatori e dalle aziende che si trovano a lavorare qui, a Brindisi». Marcello Rollo, presidente provinciale dell’Asi, il consorzio per l’area di sviluppo industriale, accoglie con favore l’annuncio della partecipazione del viceministro Bubbico alla riunione del comitato provinciale per l’ordine pubblico di lunedì mattina in Prefettura.
Il progetto cui il presidente dell’Asi si riferisce è stato presentato già all’assessore regionale allo sviluppo economico, Loredana Capone, e al ministero degli Interni, per mezzo del senatore Pd Salvatore Tomaselli, che accompagnerà il viceministro Bubbico nella sua visita brindisina. «Prima di far arrivare sui tavoli baresi e romani il nostro progetto – spiega Rollo – lo abbiamo sottoposto al prefetto di Brindisi, Nicola Prete, il quale lo ha esaminato col conforto dell’importantissimo parere dei massimi organi delle forze dell’ordine, polizia, carabinieri e guardia di finanza. Tutti hanno espresso grossa soddisfazione, reputando il progetto ben strutturato e all’avanguardia. Una volta avuta la “benedizione” informale da parte dei garanti della sicurezza sul territorio, abbiamo inoltrato la nostra idea a tutti i parlamentari pugliesi e in Regione, dove abbiamo ottenuto dall’assessore Loredana Capone l’impegno a un finanziamento di 400mila euro per la realizzazione di questo nuovo sistema che garantirà una sorveglianza h24 per la zona industriale».
Sbarre elettroniche che registrano ingressi e uscite dall’area, soprattutto nelle ore notturne, 20 nuove telecamere di videosorveglianza collegate in rete che catturano i movimenti di mezzi o persone su tutta l’estensione della zona industriale, sono solo alcune delle misure previste dal piano per la sicurezza elaborato da Rollo e dagli istituti di sorveglianza.
«In questi giorni – continua il presidente dell’Asi – ho deliberato in consiglio di amministrazione la gara per il recupero della palazzina del custode del punto franco, ormai abbandonata, proprio di fronte all’Asi. Con un milione di euro faremo di quello stabile la centrale operativa della sicurezza di tutta l’area industriale. Se, come mi auguro, il progetto dovesse trasformarsi in realtà, saremmo la prima zona industriale d’Italia con un livello di sicurezza così alto. Questo creerebbe un forte vantaggio competitivo, non solo rispetto ad altre parti del Paese ma anche nei confronti delle nazioni del Mediterraneo con cui, per altri aspetti, ad esempio il costo del lavoro, non possiamo e non vogliamo competere».
Il ragionamento del presidente Rollo è semplice: garantire agli imprenditori un livello di sicurezza elevato per invogliarli a investire nel nostro territorio. «La sicurezza è uno dei punti fondamentali per chi vuole fare impresa – conclude Rollo – È sacrosanto pensare a tutelare, da questo punto di vista, i centri urbani e i cittadini ma non bisogna dimenticare che un adeguato controllo delle aree produttive può rappresentare una carta in più da poterci giocare nella partita della ripresa economica».
Maurizio Distante
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