BRINDISI- Riqualificazione dei capannoni ex Saca nel Cillarese il Comune partecipa ad un bando di finanziamento di 18 milioni di euro. La giunta comunale ha deliberato di partecipare al bando “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di Provincia” che prevede la possibilità di ottenere un finanziamento di 18 milioni di euro per la realizzazione, tra l’altro, di un progetto di manutenzione, riuso e ri-funzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti.
Con l’approvazione della sindaca Angela Carluccio e sulla base di una relazione tecnica presentata dall’assessore alla Programmazione economica e allo Sviluppo, Marina Miggiano, è stato deliberato di individuare l’ambito di intervento da candidare al finanziamento nella riqualificazione “Cillarese”.
Il Comune propone per la presentazione delle proposte, l’intervento sui due vecchi capannoni abbandonati ex Saca e il ripristino delle aree verdi. In particolare il primo capannone dovrebbe essere utilizzato per la realizzazione di nuovi modelli per il welfare urbano compresa l’erogazione di servizi sociali, culturali, educativi e didattici. Il secondo capannone per la realizzazione di laboratori dedicati alla cultura agricola e alimentare dei paesi del Mediterraneo. Le aree verdi per la realizzazione di progetti nell’ambito dello sviluppo urbano ecosostenibile (orti didattici, orti urbani, agricoltura sociale).
Possono concorrere alla presentazione del progetto: imprese, associazioni culturali e sociali, cooperative e imprese sociali operanti nel terzo settore, ordini professionali, singoli cittadini.
La domanda dovrà essere indirizzata, in un plico contenente la proposta, al Comune di Brindisi Ufficio protocollo Piazza Matteotti n.1 72100 Brindisi o inviata a mezzo PEC: ufficioprotocollo@pec.comune.brindisi.it, a pena esclusione, pervenire entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 25 agosto 2016.
BrindisiOggi
I capannoni dell’ex SACA, così come l’ex collegio navale, sono solo dei RUDERI da abbattere e spianare, ripristinando, dopo opportuna bonifica, lo stato dei luoghi. NON SERVONO A NULLA, non hanno alcun pregio architettonico e/o storico o simile , così come tantissimi edifici dismessi dallo stato e dai privati in tante parti d’italia. E mi fermo qui, proprio per non fare altre considerazioni sul perchè si voglia fare un’opera del genere. Spero che i fatti, se si realizzeranno, mi diano torto……
Egregia assessore,
Noto che è molto solerte a rispondere in sua difesa. Ma mi dica: non è che per caso abbiamo già il progetto pronto in qualche cassetto? Spero di no!
P.S.: Essendo un avvocato La prego di rileggere quello che scrive. Alle volte essere sicuri di sé porta a voler avere ragione anche sul t9 l’unica salvezza di questi tempi per la falcidiata grammatica italiana.
P.S.2: Mi riferisco alla “g” in più di proggetto.
ha guardato la planimetria? sono i capannoni abbandonati all’interno del cillarese… i profughi sono altrove e non sono nei pensieri di questo proggetto
“…..compresa l’erogazione di servizi sociali, culturali, educativi e didattici….” “….cultura agricola e alimentare dei paesi del Mediterraneo…”. Abbiamo capito: si sposta il dormitorio dei clandestini da Via Provinciale S.Vito in una nuova struttura dove possono metterne un migliaio ed oltre , con la scusa del “meticciato culturale” e dell “integrazione etnica” e balle del genere. Così si da modo ad altre onlus ed ong di darci dentro con le sovvenzioni pro-profugo ed ampliare il giro di affari di quelle esistenti. Profugopoli avanza……