SAN PIETRO VERNOTICO – A causa del riordino ospedaliero e delle nuove direttive regionali chiude anche il Servizio Psichiatrico Diagnosi e cura (Spdc) di San Pietro Vernotico. I posti letto, a quanto apre, saranno trasferiti ‘momentaneamente’ nell’ospedale ‘Antonio Perrino’ di Brindisi in attesa che lo stesso servizio sia attivato presso il nosocomio ‘Camberlingo’ di Francavilla Fontana. L’accorpamento è avvenuto lo scorso primo gennaio. “Emiliano si faccia responsabile di tutto ciò e risolva i problemi”.
Dopo le novità sul Piano di riordino ospedaliero della Puglia, tante sono le modifiche e chiusure subite dalle strutture ospedaliere della provincia di Brindisi. Adesso è giunto il momento della chiusura del Servizio Psichiatrico Diagnosi e cura dell’ospedale di San Pietro.
Sull’argomento sono intervenuti Fulvio Picoco e Ivano Valente rispettivamente responsabile sanità Prc – potere al popolo di Brindisi e segretario Prc Brindisi: “Tuttavia temiamo che l’apertura del secondo SPDC rischi di non avvenire mai più, viste le motivazioni addotte (“la carenza di personale medico che risulta difficile reclutare nel breve termine…”; la mancata ristrutturazione di spazi presso il P.O. di Francavilla Fontana cui solo ora si darebbe l’avvio) per chiudere al “Melli””.
Sarebbe stato, forse, ottimale chiudere il reparto quando il servizio nell’ospedale di Francavilla sarebbe stato già attivo. In questo modo si aggraverebbe solo il disagio per gli utenti che avevano nella sede di San Pietro il loro punto di riferimento.
“Vi è una grave omissione organizzativa del management della Asl Brindisi – scrivono in una missiva dal Prc- o vi è una pervicace determinazione a chiudere, facendo morire il Servizio Sanitario pubblico, che è la filosofia di fondo del Governatore Emiliano?”.
“Purtroppo questa volta tocca ad una fascia debole della popolazione, – continuano – che non ha voce per farsi sentire, che avrebbe diritto ad 1 posto letto per 10.000 abitanti (vedi DM 70 del 2015), a servizi territoriali aperti h12, a CSM sperimentali h24, a dotazioni organiche adeguate a svolgere il delicato e difficile compito della cura e della care delle persone che soffrono di patologia mentale, in grado di “fare salute mentale” su tutto il territorio, che finora si è retto sul sacrificio, la buona volontà e l’impegno professionale degli operatori dei servizi”.
“Invece si va sotto il numero minimo di posti letto, con servizi territoriali depauperati di risorse, con la reale possibilità di vedere incrementata la pratica dei ricoveri fuori ASL, decontestualizzati dal territorio, dalla famiglia e dalla continuità terapeutica Territorio–Ospedale. Peraltro non è stato ancora avviato il PTA di S. Pietro V.co venendo meno anche in questo caso la necessaria contestualità tra chiusure di reparti e la apertura dei servizi previsti nell’istituendo PTA, alcuni dei quali saranno affidati, in via sperimentale, ai privati, in assenza di un reale potenziamento del territorio” concludono dal Prc.
BrindisiOggi
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