Bloccati nell’ascensore dell’ospedale, panico al Perrino

BRINDISI – Le sirene dei vigili del fuoco si sono mischiate, ieri sera, a quelle delle ambulanze nel piazzale antistante il pronto soccorso dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi. L’intervento dei pompieri si è reso necessario intorno alle 21 per un ascensore bloccato, quello, appunto, dell’edificio che ospita il punto di primo soccorso. Non è il primo caso di guasto che si verifica all’impianto di elevatori della struttura ma, come ogni volta, la paura per gli occupanti del gabbiotto è stata tanta. La macchina si sarebbe trovata al sesto piano quando ha interrotto la sua corsa.

La gente a bordo dell’ascensore ha immediatamente cercato aiuto. Raccolto l’allarme, il personale ha chiamato i vigili del fuoco che sono accorsi tempestivamente. Nel frattempo, anche il tecnico della Kone, ditta che si occupa della manutenzione degli impianti, ha raggiunto l’ospedale. L’addetto, quindi, ha forzato la discesa dell’elevatore, come da protocollo, al secondo piano seminterrato, consentendo l’apertura delle porte e la liberazione degli “ostaggi”. L’incidente è avvenuto contemporaneamente alla richiesta di un incontro da parte di una delegazione di lavoratori della Manutencoop addetti al trasporto in ascensore dei malati, procedura obbligatoria per lo spostamento dei pazienti, iscritti ai Cobas del lavoro privato.

«Il sindacato – afferma Roberto Aprile, portavoce dei Cobas – denuncia lo stato di cattivo funzionamento degli ascensori dell’ospedale Perrino di Brindisi, aggravato in seguito all’avvio della gara Consip dalla mancanza di personale specialistico che è andato via insieme alla ditta precedente». I rappresentanti dell’organizzazione di categoria reclamano a gran voce un maggior controllo e una manutenzione continuativa e più accurata dell’impianto dell’ospedale. «Il sindacato Cobas aveva già scritto nei giorni scorsi al direttore generale dell’Asl di Brindisi, la dottoressa Paola Ciannamea, sulla grave situazione in cui versano gli ascensori e della necessità di un vigoroso intervento sul migliore ripristino degli impianti, insieme alla richiesta di un intervento immediato di controllo degli stessi allo Spesal, struttura preposta al controllo degli ambienti di lavoro».

I Cobas lamentano anche la mancanza di personale specializzato alla manutenzione degli elevatori. «Non c’è personale specialistico per la manutenzione degli ascensori. Il tentativo, attraverso un corso di 2 ore, di cominciare a far mettere mano ai propri dipendenti agli impianti non è accettabile. Tutto questo avviene mentre i 4 lavoratori che si occupavano della manutenzione degli ascensori sono stati mandati a casa insieme alla vecchia ditta».

Maurizio Distante

 

1 Commento

  1. Dopo circa dieci anni…la nostra ditta è stata sostituita da chi non ha presidio e non ha personale adeguato…
    Sette anni di dedizione e volontà da parte mia…spazzati via in un giorno

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