Rifiuti in Emilia, i Comuni chiedono alla Regione di pagare il trasporto, intanto problemi sugli stipendi

 BRINDISI- Costi raddoppiati per il trasporto dei rifiuti da Brindisi all’Emilia Romagna. La spazzatura dei comuni dell’Oga di Brindisi saranno conferiti presso gli impianti di Era Ambiente ad oltre 800 chilometri di distanza. Il costo dei trasporti è aumentato del 50 per cento. Per questo i Comuni hanno chiesto alla Regione di accollarsi parte della spesa del trasferimento.

La prossima settimana tra giovedì e venerdì si terrà una riunione con i rappresentati della Regione che si esprimeranno sulla richiesta ufficializzata dall’Oga.

Intanto l’ufficio Ecologia deve fare i conti anche con la questione del servizio raccolta. Il Tar ha sospeso l’ordinanza con cui il commissario prefettizio aveva affidato ad Amiu. Per il momento resta Ecologica pugliese, ma la procedura per trovare una nuova società è in corso. Il Comune è in attesa della decisione del Consiglio di Stato che su questa vicenda si esprimerà il 14 luglio prossimo.

Intanto tensioni a livello sindacale per gli stipendi dei netturbini. Ieri una lunga riunione alla presenza delle organizzazioni sindacali, società e sindaca Carluccio. Ecologica pugliese ha confermato le sue difficoltà economiche. Già nel mese di giugno, così come prevede la legge in questi casi, il Comune ha pagato parte degli stipendi direttamente ai dipendenti dell’azienda. La stessa situazione potrebbe ripetersi a luglio. Ecologica non avrebbe disponibilità, in forte debito con altri creditori anche enti previdenziali.

La riunione è stata riaggiornata a martedì. Il Comune ha tutte le sue perplessità ad eseguire la decisione del Tar che ha sospeso l’ordinanza di affidamento ad Amiu in quanto Ecologica non era stata invitata. Ma negli uffici comunali qualcuno si chiede come sia possibile invitare un’azienda in difficoltà economiche che non può garantire il pagamento degli stipendi.

Lu.Po.

3 Commenti

  1. Nel sito di Hera Ambiente nella sezione impianti è testualmente riportato: “…Nell’immaginario collettivo la parola “rifiuto” è associata all’idea di fase finale di qualcosa. Una fase che si conclude con l’ultimo viaggio verso la dismissione definitiva. E invece nelle società più avanzate il rifiuto è ormai diventato semplicemente uno stadio intermedio della materia, da cui rinascono risorse: fondamentalmente nuove materie prime, le cosiddette materie prime “secondarie”, ed energia…”.
    In pratica gli diamo “materia prima” per recuperarne il recuperabile e per la produzione di energia. …E per fare questo siccome a Brindisi siamo “benefattori” li paghiamo anche (10 viaggi da 30 t cad. al giorno costano 9600 euro/die). Soltanto qui ci opponiamo con NON SENSO ed INTERESSI PERSONALI al recupero di una risorsa, “cacciando” progetti di società che saprebbero gestire ambientalmente tutto.

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