Rifiuti bruciati e messi in una buca alla periferia di Brindisi, denunciato 45enne

BRINDISI – Rifiuti bruciati e sotterrati in una buca  alla periferia di Brindisi, denunciato un brindisino di 45 anni.  I Carabinieri forestali del Nucleo Investigativo di Brindisi, nel corso di un’ operazione congiunta con il Reparto Operativo del Comando Provinciale, hanno constatato l’ allestimento di una vera e propria discarica abusiva alle porte del capoluogo, in contrada Formica. I militari hanno accertato che il conduttore dei terreni, A.B., brindisino di 45 anni, aveva accumulato presso la sua abitazione in campagna rifiuti di ogni genere, pericolosi e non pericolosi, rivenienti dall’ attività di raccolta di materiale metallico, per lo più ferroso. Sono stati rinvenuti anche depositi di cavi di rame, di provenienza non certificata. I residui di queste attività, come le plastiche delle guaine dei cavi, venivano periodicamente bruciati all’ interno di una buca, appositamente scavata, della superficie di m 3×10 e profonda 2 metri. Un grande involucro del peso di circa 3 quintali, riempito di cavi elettrici, doveva ancora essere “ripulito” dalle guaine. I Carabinieri forestali hanno  proceduto al sequestro preventivo di iniziativa  dell’ area in cui è stata ricavata la buca ed accatastati i rifiuti da smaltire illecitamente, per una superficie complessiva di 8.765 metri quadri. L’autore dell’ attività illecita è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Brindisi per ricettazione dei cavi di rame (art. 648 codice penale), nonché per diverse violazioni al Codice dell’ Ambiente (decreto legislativo 152 del 2006): gestione illecita di rifiuti anche pericolosi (art. 256 comma 1), discarica abusiva (art. 256 comma 3), combustione illecita di rifiuti (art. 256-bis).

Essendo stati rinvenuti rifiuti anche pericolosi, il trasgressore non potrà beneficiare del regime di favore introdotto dalla legge 68 del 2015, per la definizione in via amministrativa delle contravvenzioni, bensì, in caso di condanna, sarà assoggettato sia alla pena dell’ arresto, sia a quella del pagamento di un’ ammenda fino a 26.000 euro, oltre a quelle previste per la combustione illecita e la ricettazione di cavi elettrici.

BrindisiOggi

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