Rifiuti abbandonati, i carabinieri solo a giugno scoprono 18 siti

BRINDISI – Abbandono dei rifiuti nella provincia di Brindisi i carabinieri nel mese di giugno hanno identificato ben 18 siti. Per questi sono state interessate le Autorità preposte che dovranno ripristinare e bonificare l’area. Tali comportamenti, connotati da scarsissimo senso civico, dequalificano il territorio, riverberandosi pure in maniera indiretta sullo stato di salute anche economico della provincia, danneggiandone inevitabilmente la qualità della vita, l’immagine e nondimeno l’”appetibilità” per tutti quei turisti, anche stranieri, che puntano a voler trascorrere qualche giorno nel territorio provinciale e nazionale. È anche questo lo spirito con cui i controlli dei Carabinieri nella provincia proseguiranno nello specifico settore. Al riguardo, peraltro, pesanti sono le ripercussioni sanzionatorie per tutti coloro i quali saranno individuati quali trasgressori della specifica normativa a salvaguardia dell’ambiente. In particolare, la specifica condotta è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria fino a 3mila euro cifra che viene raddoppiata per raggiungere i 6mila euro qualora lo sversamento riguardi rifiuti pericolosi (materiali infiammabili, corrosivi, di provenienza industriale, amianto, ecc.).

Per quanto concerne le discariche incontrollate che si notano lungo gli assi viari, costituite da accumuli di rifiuti collocati all’interno delle piazzole di sosta, dei canali di scolo, sulle complanari e sulle scarpate oggetto di monitoraggio nei vari Comuni, le Stazioni Carabinieri competenti per territorio provvedono a segnalarne alle autorità competenti la loro presenza. A tal riguardo, ogni Amministrazione comunale può imputare all’ente proprietario della strada l’omessa vigilanza, con gli obblighi di rimozione e smaltimento ed il ripristino dello stato dei luoghi. Infatti, vanno in questa direzione le pronunce da parte di alcuni T.A.R. (Campania, Puglia), riguardo la legittimità dei provvedimenti comunali che impongono all’ente gestore, per fini di tutela ambientale, di provvedere alla pulizia dai rifiuti abbandonati sulle strade statali in gestione e al relativo corretto smaltimento. I Tribunali amministrativi, in sostanza, hanno affermato che in assenza dell’individuazione del responsabile, vada ascritta all’ente gestore a titolo di colpa la mancata adozione delle misure necessarie volte ad evitare il deposito di rifiuti da parte di terzi, non avendo usato l’ordinaria diligenza che prevede un obbligo da parte del gestore di provvedere alla pulizia delle strade e delle loro pertinenze.

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