BRINDISI – Il Comune di Brindisi spenderà 63mila euro per ripulire campagne e contrade dai rifiuti pericolosi scaricati e abbandonati dai cittadini incivili. Discariche a cielo aperto che inquinano una città intera. A Brindisi, negli ultimi mesi, la differenziata è scesa notevolmente ma è aumentato l’abbandono coatto dei rifiuti. I dati sono anche indicati grazie alle attività di monitoraggio da parte del comando dei carabinieri Ambientali che ogni mese scoprono decine e decine di siti inquinati. Adesso tocca al Comune di Brindisi farsi carico delle spese necessarie per ripulire e mettere in sicurezza tali aree.
Rifiuti di ogni genere abbandonati nelle campagne e periferie. Dagli elettrodomestici all’amianto, in queste aree prese di mira dagli incivili ci sono rifiuti di ogni genere. L’amministrazione comunale per far fronte a questo fenomeno spenderà 63mila euro per bonificare i siti inquinati. Nella prima determina (numero 212) a firma dell’ingegnere Gaetano Padula, facendo riferimento alle discariche scoperte dai carabinieri nel mese di agosto 2018, il Comune di Brindisi dovrà spendere ben 33mila euro per risanare le zone inquinate dai rifiuti abbandonati incivilmente. All’interno di queste aree vi sono anche materiali contenenti amianto e quindi rifiuti indicati come pericolosi. Per la pulizia e bonifica di questo primi ciclo di lavori il Comune ha affidato alla ditta ‘Daniele Ambiente srl’ di Mottola (Taranto) per un importo pari a 26.600,000 mila euro oltre agli oneri per la sicurezza pari a 500 euro più il 22 per cento di Iva pari a 5.962 mila euro per un totale complessivo di 33.062 mila euro. La ditta sarà liquidata al termine dei lavori. Tale somma risulta impegnata sul capitolato 9530 del Bilancio 2018 (Peg, attività connesse Settore Ecologia).
Mentre nella seconda determina (numero 2013) il Comune interviene per la pulizia di altri siti inquinati dai rifiuti abbandonati e impegna ulteriori 30.195,000 mila euro. In questo caso i lavori sono stati affidati alla ditta Ecolservizi srl di Ostuni. Nel dettaglio 24.250,000 mila euro per la pulizia dei siti inquinati, pi+ 500 euro per la sicurezza oltre al 22 per cento di Iva pari ad 5.445,00 mila euro. Anche questa spesa rientra nel Bilancio 2018. Il responsabile per entrambi gli atti è il geometra Massimo Di Maio.
“Purtroppo seguiamo queste situazioni da qualche tempo e che si ripetono puntualmente. – sottolinea l’assessore Roberta Lopalco a BrindisiOggi.it – Abbiamo incrementato la sorveglianza in collaborazione con la polizia Municipale per beccare i trasgressori. Intanto, è già partita la videosorveglianza attraverso le foto-trappole”.
Ma il dato che non si sfugge è che la differenziata a Brindisi è in calo rispetto ai mesi precedenti quando si è raggiunto il picco del 56 per cento. A settembre invece si è passati al 50,07 per cento. Il Comune ha parlato di lieve calo nel mese che può quasi considerarsi fisiologico.
Nelle aree dove si concentra l’abbandono coatto dei rifiuti il Comune di Brindisi provvederà con le forze dell’ordine ad puntuale controllo e monitoraggio e, pertanto l’amministrazione comunale si avvarrà di un sistema di videosorveglianza (è stato emesso un bando di gara ndr) da collocare nei punti più sensibili prevalentemente presi di mira, collegato con la sala operativa del comando dei vigili urbani ed anche di postazione fisse con pannelli alimentazione a pannelli solari, per ridurre i costi di gestione per l’amministrazione comunale.
La spesa che il Comune si sta facendo carico per la rimozione dei rifiuti pericolosi è una somma che, se questo fenomeno non intende a scomparire, andrà sempre ad aumentare.
Maristella De Michele
Bisogna inasprire le pene oltre la multa che deve essere PESANTE
Bisogna che questi porci umanoidi,vadano anche in galera per direttissima,minimo da 3a12 mesi. Senza processo.
E vediamo cosa succede,altrimenti non se ne esce.