Rifiutano il vaccino, i medici sospesi dalla Asl salgono a 4, verso la sospensione anche dall’Albo

BRINDISI – (da il7 Magazine di Lucia Portolano) Dopo gli infermieri tocca ai medici. Pugno duro della Asl di Brindisi nei confronti degli operatori sanitari non vaccinati. “Potrebbero diffondere il contagio del virus”, così la Asl ha sospeso quattro medici. Sospensione senza retribuzione sino al 31 dicembre 2021. Si tratta del primo provvedimento di sospensione senza stipendio adottato dalla direzione generale della Asl di Brindisi nei confronti dei dipendenti medici. L’azienda sanitaria brindisina al momento è l’unico in Puglia ad aver dato seguito alla legge nazionale. Si tratta di un chirurgo dell’ospedale di Francavilla Fontana, di un medico convenzionato del 118, di uno specialista ambulatoriale di Gastroenterologia, e di un reumatologo dell’ospedale di San Pietro Vernotico. La delibera è stata firmata dal direttore generale Giuseppe Pasqualone, dal direttore amministrativo Caterina Diodicibus e dal direttore sanitario Andrea Gigliobianco. L’atto è stato trasmesso anche all’ordine dei Medici della provincia di Brindisi che ha convocato per lunedì 12 luglio la commissione d’albo per la presa d’atto del provvedimento della Asl e la contestuale sospensione dall’ordine sino al 31 dicembre 2021.

I  quattro medici aveva terminato le ferie forzate che erano state disposte d’ufficio per tutto il personale sanitario non vaccinato contro il Covid. La Asl infatti, come primo provvedimento aveva messo in ferie tutti coloro che non si erano sottoposti al vaccino. Finito il periodo di allontanamento i medici hanno chiesto di rientrare a lavoro, e nel caso di cambiare anche mansione. Ma ancora una volta hanno precisato di non volersi vaccinare. La Asl, da parte sua,  per valutare la situazione ha chiesto la documentazione medica che spiegasse i motivi della mancata vaccinazione. Nello stesso tempo ha diffidato e invitato i medici a presentarsi  in una data ben precisa  all’hub vaccinale per fare il vaccino. Ma i dipendenti si sono opposti. Hanno sollevato dubbi e perplessità sulla vaccinazione anti Covid, sulla validità e procedure.  Come risposta la Asl li ha sospesi. Si tratta di un provvedimento adottato alla luce del decreto emesso dal governo che prevede l’obbligo vaccinale per gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie pubbliche e private. La norma sancisce che la vaccinazione costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati. La stessa prevede che la vaccinazione non è obbligatoria, e può essere omessa o differita, solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale. La Asl non ha ritenuto che sussistessero queste condizioni per i medici in  questione. La legge stabilisce inoltre che quando l’assegnazione a mansioni diverse non è possibile, per il periodo di sospensione non è dovuta la retribuzione, altro compenso o emolumento. La sospensione ha efficacia fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale e comunque non oltre il 31 dicembre 2021.

Nella delibera firmata dalla Asl viene spiegato che “ non si ravvisa la possibilità di adibire il dipendente ad altre mansioni, diverse o inferiori che non implichino contatti interpersonali o non comportino, in qualsiasi altra forma, rischi di diffusione del contagio da Sars-Cov2 tenuto conto anche del ruolo sanitario rivestito dallo stesso; e per questo che si dispone la sospensione senza retribuzione”.

La Asl di Brindisi già nel mese di maggio aveva emesso il provvedimento delle prime sospensioni per alcuni operatori sanitari non vaccinati. In quella occasione si trattò di 5 infermieri e di un tecnico di laboratorio, alcuni di questi risposero con il loro avvocati. Due infermieri nel frattempo hanno presentato ricorso contro la delibera della direzione generale, lo stesso potrebbero fare anche  i medici.

 I legali degli infermieri parlarono di violazione dei diritti dei lavoratori.  “Non può non stigmatizzarsi il comportamento della  Asl di  Brindisi per le gravissime violazioni della privacy e dei diritti dei lavoratori – scrissero gli avvocati Marcello Apollonio e Maria D’Oria – che hanno subito ferie forzate ingiustamente, e sono stati messi letteralmente sul banco degli imputati sol per aver chiesto di esercitare un loro diritto. Per tali violazioni gli operatori sanitari faranno  valere i loro diritti nelle opportune sedi. Non è irrilevante, inoltre, sottolineare il tentativo di gogna mediatica a cui si vorrebbe venissero sottoposti i lavoratori colpiti da provvedimenti ingiusti e illegittimi nonostante fosse in corso un’interlocuzione tra la loro difesa e l’azienda”.

Nella Asl di Brindisi sarebbero circa 40 gli operatori sanitari che hanno rifiutato il vaccino anti Covid, tra questi 10 medici e il resto infermieri e oss. Dei 10 medici ne sono stati sospesi 4. Si sta valutando la situazione dei restanti sei.

 “Continuo a non comprendere questo atteggiamento di chi ha un ruolo così delicato nella sanità pubblica – afferma Giuseppe Pasqualone, direttore generale Asl Brindisi – Purtroppo le recenti norme a tutela della sanità pubblica e dei luoghi di lavoro prevedono il percorso da noi intrapreso. Tutti gli ambienti sanitari sono classificati ad alto rischio di infezione e pertanto non vi sono alternative di ricollocamento anche per una questione di rispetto dei tantissimi operatori sanitari che si sono vaccinati e lavorano senza sosta”. Nel caso dei quattro medici sospesi Pasqualone aggiunge: “Siamo arrivati all’estrema soluzione perché abbiamo ritenuto che le loro motivazioni al non vaccinazione non fossero valide al fine dell’attività sanitaria. Al fine di tutelare gli altri sanitari e i pazienti abbiamo ritenuto di portare a termine questo percorso come prevede la norma non avendo alternative”.

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