Riesumazione prima dei 10 anni, dopo la battaglia di una cittadina il Consiglio di Stato blocca il Comune

LATIANO- Defunti riesumati prima del termine previsto dalla legge e il Consiglio di Stato blocca il Comune di Latiano.

E’ finita a carte bollate tra una cittadina di Latiano e il Comune, che a gennaio 2016 aveva emesso un’ordinanza urgente per riesumare i morti  dopo 8 anni dalla data del decesso, senza quindi rispettare i 10 previsti dalla legge. Un atto firmato  dal sindaco Maiorano per risolvere la questione della mancanza di spazi al cimitero di Latiano. Due anni prima, nel 2014 la stessa ordinanza era stata  emessa dal suo collega De Giorgi, che aveva previsto la riesumazione dopo 9 anni. Insomma una routine da queste parti.

Claudia Degli Angeli, una cittadina di Latiano ha presentato ricorso contro tale ordinanza. In quella zona è stato seppellito su padre, morto nel 2008, ma nel 2016 volevano riesumarlo. La donna ha presentato ricorso al Tar che ha rigettato la sua istanza. Ma convinta che il Comune stesse andando contro la legge ha continuato la sua battaglia al Consiglio di Stato che ieri le ha dato ragione. Degli Angeli, era rappresentata dal suo avvocato Antonio Sanasi.

Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello ed ha ordinato che  l’atto fosse trasferito al Tar per la sentenza di merito. Ma nello stesso tempo ha preso comunque posizione dichiarando che gli interessi della cittadina vanno tutelati a fronte di un interesse pubblico non adeguatamente documentato.

Ora la riesumazione anticipata è stata così bloccata.

Il padre della donna è stato sepolto a terra. Qualcuno aveva già iniziato gli scavi rompendo la lapide e i suppellettili. “Mi è stato fatto anche un danno economico- spiega- ma io ho impedito che continuassero. Alcuni corpi che sono stati riesumati in anticipo sono stati trovati intatti ed hanno dovuto ricoprire. E’ questione di rispetto nei confronti  di chi ha perso una persona cara.”

A quanto pare il cimitero di Latiano è diventato ormai troppo piccolo, nel tempo sono stati espropriati alcuni terreni per l’allargamento ma pare che la zona sia inagibile a tale scopo.  Forse con questa decisione del Consiglio di Stato qualcosa cambierà.

“Di questa vicenda vorrei solo ringraziare il mio amico e avvocato Antonio Sanasi – aggiunge la donna- che ha svolto un lavoro eccellente, per il resto mi rimane grande indignazione, non solo per le persone dell’amministrazione comunale, ma soprattutto per tutti quei cittadini che sono stati bravi solo a lamentarsi ma al momento di metterci la faccia e ribellarsi si sono nascosti e, con sprezzante ipocrisia hanno solo fatto emergere una mancanza di amore e rispetto anzi.. ti  nei confronti dei propri defunti”.

“Questa gente è la stessa che correrà a farsi risarcire approfittando della mia perseveranza- continua- Associazioni di cittadini che vantano di impegnarsi per il bene comune, Movimenti politici in cui ho tanto creduto che non hanno speso una parola sulla questione nonostante il mio sollecito e l’intervento di un consigliere della Regione. Io confido nella giustizia ma non credo più in questo paese e nella sua gente, la stessa gente che tra le righe mi ha anche fatto capire che “dovevo stare attenta”, la stessa gente che da sempre è abituata a coltivare il proprio orticello calpestando quello degli altri.  Nell’attesa del responso dell’accoglimento del ricorso, voglio dedicare questa mia prima vittoria ai miei cari defunti mamma Italia e papà Salvatore. Certa che giustizia verrà fatta.”

Lucia Portolano

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