BRINDISI- Mauro Maniglio aveva 18 anni quando è stato ammazzato con un colpo di pistola, il giovane studente brindisino era di ritorno da una serata con il cugino quando un noto affiliato alla Sacra Corona Unita, scambiandolo per un killer lo uccide. Un fatale scambio di persona. A 25 anni da quel 14 agosto del 1992, Mauro Maniglio, vittima di mafia, viene ricordato in una cerimonia all’interno del parco a lui dedicato, al rione Bozzano di Brindisi. La manifestazione, organizzata da Libera Brindisi, dall’Unione degli studenti, dalla Cgil, dallo Spi e dall’Anpi , è stata l’occasione per ricordare Mauro e tutte le vittime di mafia.
“Fino a quando le vittime di mafia, come Mauro, saranno ricordate, la mafia non avrà vinto- ha detto il questore di Brindisi, Maurizio Masciopinto- Fino a quando ci si impegnerà a collaborare insieme in nome della giustizia, la mafia non avrà vinto”.
Tanta la commozione quando uno dei ragazzi di Libera Brindisi ha ricostruito la storia di Mauro impersonando lui stesso il 18enne colpito a morte: “Volevo vivere, volevo studiare e realizzare i miei sogniero giovane. Ora i miei sogni portateli con voi, ragazzi, metteteli nel vostro zaino”.
Ieri pomeriggio erano presenti i genitori di Melissa Bassi, Massimo e Rita, e la cugina di Mauro, Giusy Miccoli che non è riuscita a trattenere le lacrime: “Mauro era una bravo ragazzo, oggi chissà cosa sarebbe diventato oggi. Aveva solo diciotto anni, era il figlio ideale. Ed io non dimenticherò mai la notte della sua morte. Non ce lo aspettavamo”.
Nascosto tra la folla anche il padre della giovane vittima che però non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.
Al termine della cerimonia la lettura dei nomi di tutte le vittime di mafia
BrindisiOggi
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