Ribaltone: botta e riposta Centristi- Dipietrangelo

BRINDISI- Giovanni Brigante attraverso il suo movimento politico Sviluppo e  Lavoro, chiama in raccolta tutte le forze di centrosinistra  per aprire un confronto e cercare di ritrovare l’unione. Chiede di prendere le distanze dalle forze di centro, lasciando fuori Udc e Noi centro, al momento alleato con il Pd. Un invito che  manda su tutte le furie i centristi, in particolare i segretari cittadini di Udc e Noi centro, Giampiero Epifani e Roberto Rizzo.  Questi accusano Brigante e i suoi di voler organizzare un ribaltone con la complicità  di  Carmine Dipietrangelo, dirigente del Pd e presidente dell’associazione culturale Left, che Brigante ha invitato al dialogo.

Epifani e Rizzo fanno un salto nel passato, e collegano il progetto di Sviluppo e lavoro al ribaltone che si è consumato 15 anni fa a Brindisi. “I disastrosi risultati di quell’opera sono noti a tutti – affermano i segretari – ed è impensabile, che ci siano uomini politici che pur di ritornare ad essere protagonisti, dopo oltre trent’anni di politica in questa città, ripropongano lo stesso affare dopo essere stati bocciati pesantemente dagli elettori. Noi forze centriste abbiamo voluto fortemente realizzare il laboratorio politico anche nella nostra città. E’ stata proprio questa scelta che ha dato la possibilità al Pd di vincere e di governare. Il nostro peso è stato necessario per la vittoria e l’unico obiettivo che ci poniamo è quello di migliorare, attraverso questa grande coalizione, la nostra Brindisi”.

I segretari Udc e Noi centro si rivolgono poi a Consales. “Siamo certi che questo Sindaco – concludono Rizzo ed Epifani – non si presterà a certi giochi di potere, camuffati da una finta voglia di mettere insieme la vecchia sinistra e siamo altrettanto sicuri che tutto ciò lo dimostrerà con i fatti”.

 Non si fa attendere la risposta di Carmine Dipietrangelo, che si dice allibito  e sconcertato da queste dichiarazioni. E fa alcune precisazione,  smontando le accuse dei centristi. “Left è un’associazione culturale- spiega Dipientrangelo– che si richiama ai valori della sinistra, che dibatte anche di politica ma che non è interessata assolutamente a logiche o a trame di schieramento palesi od occulte, né tanto meno alle dinamiche politiche paesane che abbiano come obbiettivo interferire nelle gestioni amministrative e nei rapporti tra partiti”.

Dipientrangelo passa poi ad attaccare i due segretari. “ Voglio ricordare ad Epifani e a Rizzo (folgorati sulla strada di Ferrarese e Rollo)- continua il presidente di Left- che solo sino a qualche mese fa militavano in schieramenti ostili al centrosinistra e allo stesso Laboratorio. Quel Laboratorio che personalmente ho contribuito a creare per consentire a Ferrarese di diventare presidente della Provincia. E’ ora di smetterla. Coerentemente con ciò che da qualche anno autonomamente ho deciso, non sono interessato ad impegni attivi nella politica, tanto meno alle manovre di corridoio o alle congiure di palazzo, ammesso che da qualche parte siano in atto. Da uomo della sinistra il mio sostegno all’amministrazione Consales, uomo dello stesso mio partito non si può prestare a manovre e strumentalizzazioni. Non altrettanto si può affermare, invece, del comportamento quotidiano, transumanze comprese, delle rivendicazioni personali di rappresentanti dei partiti centristi nella recente crisi che ha scosso la stabilità dell’amministrazione comunale”.

In conclusione il presidente di  Left ricorda ai due segretari il risultato elettorale delle ultime elezioni politiche,  che vede il polo di centro la quinta forza politica a Brindisi.  “Se rappresentanti così autorevoli del Centro oggi si avventurano in fantasiose e offensive illazioni evidentemente sono lontani dai problemi reali di una città in estrema sofferenza- conclude-  e sicuramente non hanno ancora capito quello che è successo anche a Brindisi il 24 e il 25 febbraio scorso, che ha visto il Movimento 5 Stelle diventare il primo partito della città, il Pdl il secondo, il Pd -purtroppo per me- il terzo, e a seguire Sel-Sviluppo e Lavoro quarto, ed infine, quinte, le forze del cosiddetto polo centrista

 Scontri a parte, l’appello di  Sviluppo e Lavoro resta appeso  alla risposta del Partito democratico, mentre le  altre forze di sinistra hanno già espresso  le loro valutazioni.  Giovanni Brigante vuole però puntualizzare alcune cose. “Alla base del nostro invito non  ci sono inciuci, né richieste di posti in giunta, non vogliamo allargare la maggioranza- spiega il leader di Sviluppo e Lavoro- l’intento è quello di riunire le forze progressiste di sinistra, se ci potrà essere un percorso comune allora si tornerà a votare perché a decidere dovranno essere i cittadini”.

Lucia Portolano

1 Commento

  1. Quante ingiustizie sono state consumate dietro gli ” Ideali della politica “.Ma se ieri era più facile, perchè la gente era ignorante come una capra ma ingenua,oggi è più difficile
    perchè gli ignoranti come una capra sono diventati più furbi.

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