Riapre Restinco, il Sap: «Senza nuove risorse per la polizia, sicurezza a rischio»

BRINDISI – La situazione della sicurezza a Brindisi e nel territorio provinciale sta vivendo un momento di forte recrudescenza. In questi contesto, e con la riapertura del Cie di Restinco alle porte, la politica e le istituzioni, invece di investire in risorse da destinare alla Polizia di Stato, tagli uffici e presidi territoriali, consentendo al crimine e alla malavita di operare quasi indisturbati. Questo, in estrema sintesi, è il pensiero di Francesco Pulli, segretario provinciale del Sal il sindacato autonomo della Polizia. Risale, ormai, a qualche mese fa la notizia della possibile riapertura del Cie di Restinco.

Era lo scorso agosto quando, dalla Prefettura di Brindisi, si annunciava che, a fine 2013, il centro d’identificazione ed espulsione avrebbe riaperto i battenti, secondo le indicazioni del governo. Ora, marzo 2014, pare che le cose siano imminenti. Il contesto entro il quale la riapertura del centro viene a collocarsi non lascia tranquillo Pulli che è intervenuto, già in passato, per denunciare la scarsità di risorse umane e materiali in cui gli operatori della sicurezza si trovano ad operare, specie a Brindisi e in provincia.

«Tra breve, verrà riaperto il Cie di Restinco: con quali risorse umane? Si pescherà nell’interforze, nel reparto mobile o, come sempre, sarà tutto a carico della Polizia di Stato di Brindisi? – s’interroga il sindacalista – Il sindacato autonomo che rappresento ritiene il centro di Restinco una risorsa sociale per la città ed esorta le istituzioni preposte ad avere il coraggio di chiedere risorse umane concrete per la Polizia di Stato. Se dovesse permanere l’organico attuale così com’è, la sicurezza pubblica in questa città sarebbe in grave pericolo, nonostante il continuo sforzo delle autorità politiche e tecniche della pubblica sicurezza e degli specialisti del settore». Pulli allarga il raggio del suo discorso, inquadrando una situazione, quella di Brindisi e del territorio circostante, molto preoccupante. Secondo un piano di riorganizzazione, infatti, molti reparti della polizia siti in città dovrebbero chiudere i battenti. Se a questo si dovesse aggiungere la riapertura del Cie di Restinco, senza un incremento di risorse, il problema, già esistente, secondo il Sap, assumerebbe proporzioni allarmanti.

«Il disagio sociale alimenta la recrudescenza della criminalità a Brindisi e in provincia. La risposta della politica, a fronte di questo quadro, è sbrigativa e immediata: “Chiudiamo i presidi di polizia!”. Questo è quello che accade con la Polizia Postale e con la Polizia Ferroviaria che hanno un costo pari a zero per le finanze pubbliche. Mezzi, siti e risorse di ogni genere, necessari al funzionamento degli uffici territoriali, infatti, sono a carico di enti privati».

Maurizio Distante

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