Riapre la chiesa di San Paolo Eremita, all’interno il Museo Diocesano

BRINDISI- Grazie ad un accordo tra l’arcidiocesi di Brindisi-Ostuni ed il Comune di Brindisi, sabato 4 giugno 2022 riaprirà la chiesa di San Paolo Eremita, attualmente adibita anche a Museo Diocesano dopo che il progetto presentato dall’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni sulla chiesa di Santa Teresa è stato selezionato tra quelli finanziati per il bando Regione Puglia “Interventi per valorizzazione e fruizione patrimonio culturale appartenente agli Enti ecclesiastici”.

Oggi la chiesa di Santa Teresa è sottoposta ad un intervento per il recupero e la funzionalizzazione di infrastrutture materiali ed il potenziamento dell’offerta di servizi culturali, attraverso la realizzazione di laboratori e l’adeguamento tecnologico del patrimonio per la fruizione dei beni destinati alle collettività locali. Ad oggi il Museo diocesano “G. Tarantini”, dopo aver ottenuto i dovuti permessi dalle Soprintendenze che hanno diritto e dovere di tutela sul territorio, è stato trasferito presso la chiesa di San Paolo l’Eremita con una consistenza e funzionalità in continuo miglioramento.

Si tratta di un’istituzione che svolge un ruolo fondamentale nell’economia culturale del territorio e che documenta le bimillenarie vicende della più antica sede diocesana del Salento sia attraverso i percorsi in sito sia per i rimandi continui al tessuto territoriale con la costruzione di una rete organica di riferimenti. Nelle sale espositive della chiesa sono collocati i diversi pezzi seguendo un percorso sia cronologico sia tematico che si apre con l’esposizione dell’arca d’argento di San Teodoro d’Amasea del XIII secolo, lo sciamito operato a due trame che ha avvolto i resti di san Teodoro all’atto della loro traslazione da Eucaita a Brindisi nel 1225 in occasione delle nozze di Federico II celebrate nella nostra Cattedrale, l’Idria di marmo serpentino del sec. VIII e la pergamena del Privilegium Imperatoris Friderici II del 1219 recante la firma autografa dell’imperatore.

Quindi si passa agli argenti quasi tutti settecenteschi di manifattura napoletana, la raccolta presenta calici, navicelle, pissidi, ampolle, anfore, reliquiari, piatti figurati per le elemosine, indice segnalibro, lo jad di tradizione ebraica, ed il magnifico ostensorio raggiato della processione del Cavallo parato dell’argentiere Antonio Alvino. E poi la tela dell’Angelo della passione attribuita da Lucio Galante e Massimo Guastella ad ambito di Simon Vouet (1590-1649) e dunque la sezione dedicata a San Lorenzo da Brindisi con una sua rappresentazione su tela del XVII secolo, il leggio da Lui usato nella chiesa delle benedettine, il suo manoscritto Quadragesimale tertium, non ancora tradotto, e la sua pianeta e tonacella tra altri paramenti liturgici antichi di vario colore, tessuto e datazione.

Ogni pezzo in esposizione nel museo diocesano “G. Tarantini” è un racconto sulla storia, la spiritualità, le tradizioni, il sentimento per tale ragione è importante “averne cura” e dunque sarà aperto tutti i giorni, ad esclusione del giovedì, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.30, grazie al Comune di Brindisi attraverso il personale di Multiservizi. Su richiesta saranno inoltre disponibili visite guidate gratuite organizzate dalla Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo” (bibliotecadeleo@libero.it).

BrindisiOggi

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