CAROVIGNO- In piena campagna elettorale cade una tegola su Carbinia, la società partecipata del Comune di Carovigno. Il commissario prefettizio Pietro Massone, da poco insediatosi dopo le dimissioni del sindaco Mimmo Mele, mette in liquidazione l’ente di secondo grado. La decisione è stata assunta dopo una riunione tra socio, società alla presenza del Collegio dei Revisori dei conti che hanno dichiarato di non poter esprimere un parere sul bilancio di Carbinia in quanto non sono stati messi nelle condizioni di poterlo fare. Questa la motivazione espressa dai revisori, che hanno sottolineato come per un anno e mezzo hanno chiesto della documentazione al Comune senza ricevere alcuna risposta. Quindi senza carte, niente parere.
Sulla base di questo il commissario prefettizio ha messo in liquidazione l’ente, a breve sarà nominato un commissario che gestirà questa fase di ripiano dei debiti e di rilancio. Si chiama tecnicamente liquidazione prospettica, che vuol dire una messa in liquidazione per risolvere la fase debitoria e rilanciare l’attività e gestione. I servizi quindi verranno svolti normalmente e per i dipendenti non ci dovrebbero essere contraccolpi.
Da un anno alla presidenza di Carbinia c’era l’ingegnere Gaetano Nacci. La perdita dell’ente, accumulata negli anni, è concretamente di circa 450mila euro.
La liquidazione della società sarà tema di campagna elettorale, già molto calda a Carovigno, e la vicenda rischia di essere strumentalizzata.
Lu.Po.
Commenta per primo