MESAGNE – Il Comune non ha fatto in tempo a mettere al corrente la cittadinanza del finanziamento da oltre 250 mila euro ottenuto per la creazione di una piattaforma ecologica che già si leva il primo coro di dissenso.
Alcuni imprenditori e residenti della zona vedono nella futura costruzione della piattaforma in via Marangio, laddove c’era un bene confiscato alla criminalità, la causa di un impoverimento ambientale dell’intera zona. In quel sito si recinterà l’area, abbattendo la struttura preesistente e costruendone nuove di supporto alla raccolta dei rifiuti, per migliorare il servizio preesistente.
Alla zona industriale, però, non ci stanno e sono pronti ad una dura protesta, bloccando il sito. La loro paura è che quello spazio, in un momento già di crisi per gli imprenditori sprovvisti dall’Ente di servizi primari come fogna e acquedotto, diventi una discarica autorizzata dal Comune.
“La nuova realtà presentata a mezzo stampa dall’Amministrazione non deve essere associata o confusa con l’esistente piattaforma ecologica di via Murri, né si deve parlare di “discarica autorizzata”. – fa sapere il Comune di Mesagne, attraverso una nota – Il centro che nascerà servirà esclusivamente per la raccolta del rifiuto differenziato: plastica, vetro, carta, scarti di potatura il cui conferimento non pone rischi in termini ambientali. Ad ogni buon conto, per eliminare dubbi e preoccupazioni, l’Amministrazione Comunale è disponibile ad incontrare gli operatori della zona al fine di sottoporre alla loro attenzione il progetto e di delineare le ricadute positive che la realizzazione dell’impianto potrà avere per tutta la cittadinanza. Attraverso questo progetto, il Comune non crea ulteriori problemi agli imprenditori puntando sull’ottimizzazione e il miglioramento del contesto ambientale generale, bensì rende qualitativamente più alto il livello di vivibilità cittadina sul piano della raccolta rifiuti.”
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