BRINDISI – Scodelle battute sulle grate delle finestre del carcere per ore. Urla da parte dei detenuti durante la scorsa notte che hanno svegliato i residenti nei pressi di via Appia a Brindisi dove si trova la casa circondariale. Da quanto appreso, la ribellione sarebbe iniziata dal primo piano dell’istituto per via di alcune modifiche attuate sul regolamento interno che gli farebbe vietare di utilizzare spazi, salette ricreative e anche perché sarebbero obbligati a indossare le magliette durante l’ora d’aria.
La protesta a suon di scodelle sulle inferriate è durata dalle 23 sino all’una circa della scorsa notte. I detenuti del carcere di Brindisi hanno trascorso diverse ore a lamentarsi di alcune nuove regole che – secondo loro – risultano essere troppo severe. I residenti della zona nei pressi della casa circondariale sono stati svegliati dal rumore che proveniva dall’interno dell’istituto. Il carcere a Brindisi si trova proprio al centro della città. Diverse, infatti, sono state le segnalazioni alla polizia.
Le lamentele sarebbero partite poichè i detenuti dovrebbero indossare durante l’ora d’aria cioè quando è concesso uscire fuori dalla propria cella una maglietta per cui vieterebbe loro di fare attività all’aria aperta a torso nudo. E in più, da quello che è dato sapere, perché sarebbe stato vietato di usare le sale ricreative più volte al giorno.
La protesta, quindi, è andata avanti per circa tre ore, poi, finalmente, la polizia penitenziaria è riuscita a riportare la calma nell’istituto brindisino. Questa mattina il direttore del carcere, Anna Maria Del Preite, avrebbe parlato con i detenuti per cercare di capire le ragioni della protesta.
Intanto, arriva, anche, puntuale l’agitazione da parte delgi agenti di polizia penitenziaria: “Anche quest’anno ci avviamo al Ferragosto ed è diventata ormai tradizione che i politici, bontà loro, dedicano qualche minuto della loro giornata a visitare le carcere pugliesi. In questi anni commenti indignati, promesse di interventi concreti sono durati il tempo di un intervista all’emittente locale o nazionale di turno. In questi anni il giorno di ferragosto hanno attraversato l’ingresso delle patrie galere politici importanti e meno importanti che di fronte alle telecamere, hanno manifestato il loro disappunto e la loro amarezza per le condizioni in cui vivono i detenuti e per come è costretta a lavorare la Polizia Penitenziaria.”
“Basta scorrere i giornali di questi anni per leggere le solite parole che potrebbero essere sovrapposte, cambiando solo la data. Questa anno poi per il Ministro della Giustizia e per l’Amministrazione Penitenziaria c’è stato uno scampato pericolo da partedell’Europa che non ha condannato l’Italia per un pelo rinviandola a giugno 2015.”
La Puglia resta – secondo il sindacato – in proporzione, la regione più affollata con un sovraffollamento pari al 145 per cento (fonte Dap) mentre Taranto e Lecce gli istituti più affollati d’Italia.
“Quindi quest’anno invitiamo i politici a non perdere tempo con le visite nei penitenziari creando peraltro utleriori disagi ai lavoratori, ma quel poco tempo che dovrebbero passare in carcere lo dedichino ad approvare dei provvedimenti che risolvano definitivamente la questione penitenziaria” conclude Federico Pilagatti, segretario nazionale Sappe.
Mar.De.Mi.
Il governo italiano si dovrebbe vergognare; i detenuti sono esseri umani e vanno rispettati come tali.vergogna vergogna vergogna.