Regata Brindisi-Corfù sponsorizzata da Tap ed Enel e scoppia la polemica

BRINDISI- La regata internazionale Brindisi-Corfu sponsorizzata per il primo anno da Enel e Tap e il gruppo ambientalista No al carbone insorge. Scoppia la polemica per  i due nuovi sponsor, per la società energetica e  per la società che vuole costruire il gasdotto.

 “La regata per noi- scrive il movimento- era divenuto l’evento più atteso, l’evento pulito, che riusciva splendidamente a realizzare un evento di livello, da ben trent’anni in costante crescita. Da oggi questo sogno è stato infranto ed è divenuto un incubo, da oggi la longa manus di Enel e Tap si è impadronita anche di questa nostra eccellenza.”

Il movimento fa appello agli altri sponsor e ai partecipante a prendere atto della situazione chiedendo il ritiro di queste sponsorizzazioni.  “Perché se è vero che Enel- aggiungono- si vanta di aver ”investito” nel 2014 in città più di 4 milioni di euro per promuovere eventi vari, si guarda bene dall’ informarci che le emissioni inquinanti della centrale Federico II – prendendo in esame solo il periodo 2008/2012 – hanno comportato un costo in termini sanitari tra i 1356 e 2940 milioni di euro.”

Al movimento ambientalista replica  Carlo De Punzio del Comitato Energia Ambiente e territorio “Associazioni come i No al Carbone- scrive De Punzio- non perdono mai occasione di dimostrare quanto aspirino a diventare dannose per il nostro territorio. Cercano, dietro sterili proteste. A queste favole non crede più nessuno. I risultati degli studi fatti da ARPA sul territorio di Brindisi e sulla centrale Enel Federico II hanno chiarito che l’apporto della centrale è ininfluente dal punto di vista sanitario. Nel caso di ARPA ci troviamo di fronte a uno studio sito specifico, non fantascienza.

De Punzio afferma che non è Enel a caccia di eventi ma che sono i cittadini e il territorio a chiedere alle aziende sponsorizzazione.  “Il dato sui danni sanitari usato in maniera terroristica dai No al Carbone- aggiunge l’esponente del Comitato pro Enel-  è frutto di uno studio generalistico che calcola il danno sanitario moltiplicando un valore inventato sul costo dell’Anidride Carbonica per il numero delle tonnellate prodotte dalla centrale. Tutti sanno che la CO2 è un climalterante non un inquinante. Certi personaggi dovrebbero spiegare come farebbe mai Brindisi ad avere così tante iniziative senza ricorrere all’aiuto delle Aziende che sono sul territorio. In tutto il mondo ci sono realtà come quella di Colonia in Germania  o altre in Spagna e Francia dove con l’aiuto delle aziende elettriche (che usano carbone e lignite) e la collaborazione delle associazioni ambientaliste si producono ortaggi DOP e si promuove l’immagine del territorio.”

BrindisiOggi

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