BRINDISI- Pistola puntata contro la testa di un ragazzino durante una rapina alle 9,30 del mattino, sparatoria in un palazzo all’ora di pranzo con tanto di persone agli arresti domiciliari dotate di armi e l’attentato incendiario sulla via principale del tranquillo rione Bozzano all’auto della massima istituzione cittadina, il sindaco. Tutto questo accaduto nell’arco di quattro giorni. Tre episodi diversi, scollegati, uniti però dal filo rosso della mentalità “mafiosa”, dove le questioni si risolvono così’. Così si cerca denaro, così si trova giustizia, così si fanno valere le proprie ragioni. Con la violenza.
Fatti preoccupanti, lo stesso prefetto di Brindisi Nicola Prete questa mattina a latere della festa delle Forza armate ha parlato di episodi inquietanti. «In questi giorni- afferma il prefetto- abbiamo assistito ad una recrudescenza di episodi davvero inquietanti».
«In questa città c’è una pericolosa decadenza dei costumi – aggiunge Prete – e il degrado giovanile ne è un preciso sentore. Siamo preoccupati”.
Le ultime vicende saranno all’attenzione della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza convocato per domani pomeriggio, alla quale parteciperanno anche il sindaco Mimmo Consales e il presidente della Provincia Maurizio Bruno.
Il Comitato si riunisce ogni mercoledì per fare il punto della situazione, la seduta di domani sarà allargata alle due istituzioni.
La comunità ha bisogna di un segnale, di un segno tangibile della presenza dello Stato in termini di sicurezza, affinchè ciascuno sia libero di andare in un negozio in qualsiasi ora del giorno, di scendere le scale di una palazzina senza dover scansare del sangue e di governare un territorio senza temere che qualcuno possa fare del male alla propria famiglia. Ma per fare questo ovviamente, non è solo necessario mettere più forze dell’ordine per strada.
Lu.Po.
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