Rapine e teste di coniglio mozzate, torna in carcere “uno dei nipotini di Riina”

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TORCHIAROLO- Rapina, furto aggravato, detenzione e porto illegale di armi, Fabio Geusa, 29 anni di Torchiarolo per tutte queste accuse dovrà scontare una pena di anni 8 e mesi 4 di reclusione. L’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Brindisi è stato eseguito questa mattina dai carabinieri della Stazione di Torchiarolo. I fatti si riferiscono al 2008, Geusa  aveva fatto parte della banda che per mesi aveva terrorizzato San Pietro Vernotico con attentati incendiari ed altre azioni criminose con il fine di estorcere denaro ad imprenditori e commercianti.  Nel mirino della banda finì anche  il sindaco di San Pietro Vernotico , Gianpietro Rollo , e il consigliere comunale dello Sdi dello stesso comune, Sergio Palma. Entrambi ricevettero teste di coniglio mozzate. In pochi mesi 26 vetture furono date alle fiamme.

Dalle indagini emerse che i componenti del sodalizio si ispiravano alla fiction “Il capo dei capi”,  furono così definiti  “I nipotini di Totò Riina” . Il clan mise a segno anche numerose rapine tra Brindisi e Lecce. Per fermare l’orda criminale furono impiegati 70 carabinieri, con ausilio di unità cinofile ed elicotteri.

Così oltre a Fabio Geusa finirono in manette e poi furono condannati anche Roberto Trenta, di 29 anni, ritenuto dagli inquirenti il presunto leader del gruppo, Alessandro Blasi, 28 anni, Adriano Chetta, 27 anni, Crocefisso Geusa, 20 anni, Davide Tafuro, 21 anni, Fabrizio Annis, 28 anni, e Matteo Marangio, 19 anni, tutti di San Pietro Vernotico.

Ora Fabio Geusa dopo le formalità di rito, è stato associato alla casa circondariale di Brindisi.

BrindisiOggi

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