Rapina alle Poste di San Vito, parla il fratello di Gianmarco Leto: «È innocente, abbiamo le prove»

BRINDISI – «Mio fratello non c’entra. E ho le prove». Parla così il 35enne Alessandro Leto, fratello maggiore del più giovane Gianmarco, il 20enne arrestato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di San Vito dei Normanni, venerdì sera per il colpo alle Poste locali, messo a segno mercoledì 29 gennaio. «Non può essere stato mio fratello – spiega il 35enne – abbiamo i tabulati telefonici che dimostrano che, mentre i rapinatori entravano in azione, lui si trovava dal parrucchiere, a Santa Chiara, e c’è gente che può confermarlo perché l’ha visto. Stamattina li abbiamo portati anche in Procura». La difesa di Gianmarco da parte del fratello prosegue con altri dettagli che confermerebbero l’estraneità del giovane ai fatti contestatigli. «Dalle immagini che hanno in mano i carabinieri, si vede benissimo che il ladro non è Gianmarco: i capelli, le sopracciglia, la barba, nulla porta a lui. La sera dell’arresto ho anche cercato di spiegare che non è possibile che, in soli 2 giorni, il tempo che è passato dalla rapina all’arresto, la barba possa essergli cresciuta così in fretta. Le immagini ritraggono un giovane sbarbato mentre mio fratello, venerdì sera, aveva la barba folta». Stamattina, Gianmarco è stato ascoltato dal gip che deciderà se convalidare il fermo del 20enne o accordargli, come richiesto da Alessandro, almeno gli arresti domiciliari. «Mio fratello è incensurato – continua l’uomo – se finisce in carcere me lo rovinano. Se ha sbagliato, deve pagare ma sono sicuro che con la rapina di San Vito non c’entra niente». La situazione del 20enne, nel frattempo, però, si è complicata: stamattina è stato raggiunto da un’ulteriore ordinanza di custodia cautelare nell’operazione che ha coinvolto 10 giovani accusati di furti, incendi e rapine, avvenuti nel capoluogo messapico. «Stamattina è arrivata quest’altra mazzata – commenta affranto Alessandro Leto – ho letto l’ordinanza: Gianmarco è stato accusato di aver fatto il palo durante un furto in appartamento». Il giovane, i cui interessi sono curati dall’avvocato Giuseppe Guastella, quindi, dovrà difendersi anche da quest’altra accusa. «La nostra famiglia è da tempo marchiata: nostro padre è stato arrestato, l’ultima volta, nel 2010, con l’operazione Last minute. Questo, però, non vuol dire che dobbiamo pagare tutti per le colpe commesse da qualcun altro. Finché succede a me, come nel novembre scorso, quando fui arrestato con mio fratello maggiore con l’accusa di estorsione ai danni di un ambulante per poi essere rilasciato 2 giorni dopo, è un conto: ho 35 anni e me la so cavare. Gianmarco, però, ha solo 20 anni: se finisse in prigione per un crimine che non ha commesso, tutta la sua vita sarebbe compromessa. Per sempre».

Maurizio Distante

1 Commento

  1. Scarcerato oggi dalla procura di Brindisi per non aver commesso il fatto,gentilmente se potete contattarmi,per poter fare un comunicato stampa.grazie x l’attenzione già data.il mio num 328 7109275

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*