Rapina al Dok, il 21enne confessa e finisce ai domiciliari

BRINDISI- Ha confessato di essere stato lui l’autore della rapina al Dok di via Appia ieri sera intorno alle 19,15. Pierluigi Brina, 21 anni residente al Perrino, bloccato dagli uomini della Squadra mobile di Brindisi ha confessato tutto. Per il 21enne sono stati disposti gli arresti domiciliari. Ora si cerca il complice. A quanto pare si tratta di un coetaneo residente sempre allo stesso quartiere. Per ora Brina ha parlato solo dell’episodio di ieri non ha fatto alcun riferimento alle altre rapine che si sono consumate negli ultimi mesi a Brindisi.

Un colpo fallito quello di ieri sera al supermercato all’incrocio della statale 16, comunemente conosciuto come incrocio della morte. Quando i due banditi, col volto travisato da un casco e uno armato di revolver, sono entrati nel supermercato hanno trovato due dirigenti della questura di Brindisi che stavano facendo la spesa. Due poliziotti, che pur non in servizio, sono intervenuti ed hanno impedito che i malviventi portassero via il denaro. Un’ora dopo c’è stato poi l’arresto del giovane.

Nel supermercato  in reparti diversi, lontani dalle casse, c’erano il capo della Digos di Brindisi, Vincenzo Zingaro e l’ex capo delle Volanti Gianluigi Lenti, i due accortosi della rapina hanno tirato fuori le pistole, hanno cercato di fermare i banditi.  E’ partito un inseguimento  a piedi, lenti ha sparato un colpo di pistola nell’area laterale del parcheggio , i malviventi sono stati costretti ad abbandonare  per strada i cassetti delle casse con i soldi. Nella fuga, uno di loro ha perso il casco. Sono scappati a piedi, Brina aveva imboccato la pista ciclabile che porta al quartiere Sant’Angelo, nel frattempo gli uomini della sezione antirapina gli stavano alle costole. Ad un certo punto, tra l’erbaccia alta, i poliziotti lo hanno perso di vista. Ma ormai lo avevano individuato. Così uno degli ispettori che conosceva Brina, lo ha atteso sotto casa. Il 21enne aveva raggiunto il suo quartiere con l’autobus, sceso dal mezzo pubblico ha trovato il poliziotto.

Brina è stato portato in questura, alla presenza del suo avvocato ha confessato il fatto. Nulla avrebbe detto sul complice.  Gli investigatori avrebbero già un’idea.

Si indaga per verificare se Pierluigi Brina sia stato l’autore anche delle altre numerose rapine ai supermercati della città e ad Acqua e sapone. Episodi che avevano terrorizzato la comunità. Troppi nell’arco di pochi mesi, nei supermercati  e negli esercizi pubblici quando c’erano ancora i clienti.

La modalità della rapina di ieri sembra essere la stessa di tutte le altre, anche questa volta i malviventi erano giunti con uno scooter lasciato fuori in moto. Erano armati di pistola e indossavano il casco.

Lucia Portolano

2 Commenti

  1. Zero commenti. Anzi no… Che schifo di legge che vige in questo paese. Neanche una notte in carcere. Ma che schifo. Ma non ne vale neanche la pena x il rischio che corrono i poliziotti. Lasciategli fare tutte le rapine che vogliono a questo punto… M

    • il bello è che non solo il reo confesso di rapina a mano armata non va in galera, ma ci poniamo il problema dei troppi carcerati…ma forse sono pochi non troppi !!!Quindi si devono fare altre carceri, non amnistie, sta gente un pò di galera se la deve fare !!! Usiamo le caserme dismesse, facciamoli lavorare, facciamogli scontare una pena, facciamo qualcosa, ma è devastante anche per i nostri figli il messaggio che manco se fai una rapina pistola in mano vai in galera.

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