BRINDISI- Non solo hanno ammesso le loro responsabilità ma si sono detti anche dispiaciuti di quello che hanno fatto: “Abbiamo fatto la rapina al bar perché avevamo bisogno di soldi”. Così Walter Valenti e Giovanni Quaranta, 20 anni entrambi, hanno risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Brindisi Paola Liaci durante l’interrogatorio di garanzia per la rapina al Bar Red e White dello scorso 8 luglio.
I due, difesi dagli avvocati Daniela D’Amuri e Livio Di Noi, hanno risposto alle domande ed hanno indicato anche il luogo dove avrebbero nascosto la pistola giocattolo con la quale hanno messo a segno la rapina al bar, pistola che in realtà i carabinieri non hanno trovato.
Valenti e Quaranta sono stati riconosciuti ed identificati attraverso le immagini delle telecamere di video sorveglianza di cui è dotato il bar, nelle immagini si vedono i due ragazzi con il volto travisato dal passamontagna puntare la pistola, uno dei due poi fa il giro del bancone ed afferra il denaro con tenuto nel registratore di cassa. Ma a fornire ulteriori dettagli agli inquirenti anche le foto contenuto in uno dei telefonini dei ragazzi, alcuni selfie fatti poco prima della rapina. I ragazzi indossano gli stessi abiti che poi vengono ripresi nelle immagini delle telecamere del bar durante la rapina. Valenti e Quaranta però non dicono nulla sul terzo complice, un minorenne che avrebbe in qualche modo partecipato al colpo.
Il giudice firmato per Valenti e Quaranta un provvedimento di custodia cautelare in carcere.
Lu.Pez.
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