Per raggiungere la scuola 4 autobus al giorno, altrimenti bisogna cambiare provincia

BRINDISI – Cambiare indirizzo o addirittura scuola perché non vi sono trasporti adeguati: è quanto sta a accadendo ad uno studente di Francavilla Fontana che il prossimo anno comincerà l’esperienza delle scuole superiori.

“Mio figlio ha scelto di iscriversi all’istituto per geometri “Belluzzi” di Brindisi – ci racconta suo padre, Giovanni Taurisano – Purtroppo, a causa dell’esiguo numero di iscritti (11 su un minimo di 16 alunni per poter formare una classe), ad oggi gli è stato chiesto di cambiare indirizzo o scuola. Il problema è che l’istituto per geometri più vicino e valido è il “Monnet” di Ostuni – spiega Giovanni Taurisano, padre di uno dei ragazzi – ma i collegamenti tra Francavilla Fontana e la Città Bianca sono pessimi: per raggiungere l’istituto si dovrebbero cambiare due bus sia all’andata che al rientro, solo per fare 25 chilometri”.

Se i trasporti funzionassero come un orologio svizzero, allora non si creerebbero problemi: sta di fatto però che questo di rado accade, e il signor Taurisano lo sa bene, giacché è un autista della Stp Brindisi. Ritardi, guasti, mezzi che non passano: gli inconvenienti per chi viaggia come pendolare sono molteplici e sempre dietro l’angolo.

“Per evitare trasferimenti di massa su Ostuni e relativi problemi con i trasporti, durante alcuni incontri con la dirigente del Belluzzi e del Monnet, noi genitori dei futuri alunni hanno proposto lo spostamento di poche unità da Ostuni a Brindisi supportati da incentivi (buoni libri, per esempio) per rendere possibile l’avvio delle lezioni anche per gli 11 studenti nella città capoluogo. Finora, senza risultato”.

L’ideale sarebbe che venisse avviata una nuova tratta, una Francavilla – Ostuni diretta che rendesse più facili i collegamenti tra i due centri. Una linea, peraltro, che risponderebbe alle richieste di molti utenti. “Non solo per gli studenti – entra nello specifico Taurisano – ma anche per tutte quelle persone che da Francavilla si spostano ad Ostuni per usufruire del laboratorio analisi: oggi sono costretti a prendere due autobus o, per chi viaggia su treno, arrivare da Francavilla a Brindisi e poi, da lì, proseguire con un nuovo convoglio verso Ostuni: un incubo”.

La battaglia del signor Taurisano è spinta dal più nobile degli interessi: il diritto allo studio del figlio, che ha scelto un percorso per il suo futuro per migliorarsi ma che ad oggi è quasi costretto ad abbandonare. “Mio figlio è scoraggiato, addirittura ha detto in famiglia che sarebbe pronto a trasferirsi in Veneto, da alcuni nostri parenti prossimi, pur di studiare all’istituto per geometri. Da genitore, lotto per i suoi diritti: non vedo perché dovrebbe cambiare indirizzo, se il percorso che ha scelto è quello che sente di voler proseguire”. La famiglia di Taurisano è anche stata in altri istituti fuori dalla provincia di Brindisi, ma trovando a loro dire condizioni struturali pessime e offerte formative non all’altezza delle aspettative.

Eppure, la gente che ha caldamente suggerito a Taurisano di optare per un altro indirizzo scolastico, non è mancata, sebbene quello per geometri sia spendilibissimo, dopo la conclusione del ciclo scolastico. Le istituzioni in primis. “Dal presidente della Provincia di Brindisi Maurizio Bruno al dottor Melilli del Provveditorato agli Studi la risposta è stata sempre la stessa: “cambi scuola”. Se avessi avuto l’appoggio di qualche politico, forse tutto questo non sarebbe successo – conclude Taurisano – ma non insegnerei nulla di buono a mio figlio. Ho scritto al Governatore della Puglia Emiliano, all’assessore regionale all’Istruzione Sebastiano Leo, anche al Ministro Giannini: perché per mio figlio l’articolo 34 della Costituzione, che sancisce il diritto allo studio, vale come carta straccia?”.

BrindisiOggi

3 Commenti

  1. Un presidente della Provincia ed un dirigente del Provveditorato agli studi che consigliano ad uno studente di cambiare scuola, come figure istituzionali le vedo molto scarse, non all’altezza di occupare il posto che occupano- Se non riescono ad affrontare problemi di così semplice soluzione, cosa stanno a fare dietro ad una scrivania, a scaldare solo la sedia ed ad intascare lo stipendio senza far nella?
    Sono un geometra e l’istituto scelto dal ragazzo è una ottima scuola, l’indirizzo offre diverse possibilità di lavoro, perché negarle ad un ragazzo, solo perché nel Sud i trasporti non funzionano grazie a tutta la gente ladra e corrotta che li gestisce?-

    • Concordo con Lei, ma questi Signori non hanno alcuna volontà di risolvere i problemi per i quali vengono retribuiti dalla collettività .

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*