BRINDISI- Truffe, diffamazioni tramite i Social Network, cyber bullismo, sex extorsion (estorsioni tramite social network dopo aver carpito immagini sessualmente esplicite degli adulti “adescati” sul web), pedofilia e pedo-pornografia on line, intrusione informatica, spendite fraudolente con carte di credito e molto altro ancora, sono i reati dei quali si occupa quotidianamente la sezione della Polizia postale, la stessa sezione che ora si vuole chiudere in un’ottica di riorganizzazione della Polizia di Stato.
L’allarme è stato lanciato qualche giorno fa dal sindacato COISP: “In un momento in cui i reati informatici sono in aumento- diceva il sindacato- qualcuno pensa bene di chiudere numerosi Uffici della Polizia Postale, tra cui anche quello di Brindisi, senza capire sulla scorta di quale assunto organizzativo e di quali criteri”.
La Polizia Postale di Brindisi nell’ultimo anno si è occupata di numerosi casi, grazie alla professionalità dei suoi cyber investigatori molti criminali sono stati assicurati alla giustizia. Questi in sintesi alcuni dei casi più importati risolti proprio dalla Polizia Postale:
Esecuzione di ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dipendenti di Poste Italiane Spa che trafugavano gadget e danneggiavano prodotti di corrispondenza. Nel processo tutto l’impianto accusatorio costruito con l’installazione di telecamere curata direttamente dalla Sezione Polizia Postale di Brindisi sotto la guida della locale Procura della Repubblica, aveva portato alla condanna degli autori;
Sgominata un’associazione a delinquere di truffatori seriali che, tramite internet, avevano colpito le loro vittime su tutto il territorio nazionale. Le attività di intercettazione telefonica, coordinate dalla Procura della Repubblica di Brindisi, avevano portato all’arresto in flagranza di reato del capo del sodalizio criminoso.
Esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, frutto di una lunga indagine che aveva permesso di smascherare l’autore di numerosissime lettere anonime scritte inizialmente di proprio pugno e successivamente tramite e mail, resosi responsabile, altresì, di detenzione di materiale pedo-pornografico e stalking;
Attività di indagine che aveva permesso di arrestare in flagranza di reato un sacerdote resosi responsabile di adescamento di minori e detenzione di materiale pedo-pornografico.
Indagini relative al reato di diffamazione di una giovane donna della provincia di Brindisi che dopo aver girato un video durante un rapporto intimo aveva visto la sua vita distrutta dalla diffusione virale dello stesso video. Si è trattato del primo caso in Italia (…e forse l’unico) in cui autori di fatti così devastanti per la reputazione di una persona siano stati smascherati. L’episodio aveva avuto grandissimo risalto mediatico anche perchè era avvenuto in concomitanza con i fatti che avevano visto il tragico epilogo della vicenda di Tiziana Cantone , la giovane napoletana che si era tolta la vita nell’estate del 2016.
Smascheramento di un gruppo di truffatori seriali che avevano colpito in varie regioni d’Italia perpetrando truffe on line proponendo in vendita apparecchiature piccoli elettrodomestici di importanti marchi molto noti sul mercato mondiale.
Interventi su più segnalazioni di minori avvicinatisi a “Blue Wale”, il gioco on line con il quale ragazzi giovanissimi vengono indotti ad atti di autolesionismo e, nei casi più gravi, al suicidio. La maggior parte delle situazioni segnalate si erano rivelate infondate; in un paio di occasioni i minori coinvolti erano all’inizio del loro percorso nel “Blue Wale”.
La Polizia Postale svolge quindi un’attività molto articolata che si completa anche con la prevenzione. La Sezione Polizia Postale di Brindisi nel corso degli anni ha partecipato a decine di incontri con studenti, genitori e docenti delle scuole di ogni ordine e grado di questa provincia, nonché ha partecipato a convegni e seminari universitari raccogliendo sempre ampi consensi dalle platee.
BrindisiOggi
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