“Questa città è magica, facciamocene una ragione”

INTERVENTO/ Questa mattina, passando in rassegna i film proposti da Sky, la mia attenzione, da amante dello swing, è stata attirata dal film “Così facile amare”, pellicola che racconta la biografia dell’antesignano del genere, ovvero quel Cole Porter che negli anni ’30 ha composto classici intramontabili (poi ripresi da grandi artisti come Frank Sinatra) quali Night and day, I’ve got you under my skin o Let’s do it (canzone presente nel capolavoro di Woody Allen “Midnight in Paris”). Per un amante del genere come me, lo spettacolo “Sing and swing” portato al Teatro Verdi pochi mesi fa da Massimo Lopez è stata la straordinaria occasione per ascoltare dal vivo tali melodie trasognanti. L’accadimento di questa mattina ha stimolato in me la riflessione su quanto la nostra città sappia regalare attimi di pura magia, momenti che valgono una vita e che bisogna saper cogliere. Infatti, facendo mente locale, mi sono ricordato di come avessi già avuto la fortuna di ascoltare dal vivo quelle note. Ebbene, l’occasione, ancora più suggestiva, si è presentata l’estate scorsa nel bel mezzo di una semplice passeggiata in centro. Sulla banchina erano ormeggiati due yacht di rara bellezza ed eleganza e già dalla fine di Corso Garibaldi riecheggiava una melodia familiare. Arrivato ai giardinetti sono riuscito finalmente a codificare quel suono: era swing! A poppa, infatti, era in atto un concerto per gli ospiti dell’imbarcazione, con tanto di mini-orchestra atta ad eseguire i successi di quegli straordinari compositori e cantanti che hanno segnato e scandito la vita degli americani dagli anni ’30 agli anni ’60. La serata era stupenda, vi erano oltre 25 gradi ed il vento si era ritirato. Insomma, la tipica serata estiva brindisina. Il lungomare pullulava di gente speranzosa di captare un rivolo di vento che la potesse rinfrescare. Così, in dolce compagnia, “ho preso posto in prima fila” su una panchina ed ho goduto dello spettacolo. Una sola parola mi viene in mente ripensando a quella serata: MAGIA. Questo aneddoto ha aperto un flusso di ricordi che mi ha condotto ad una riflessione (se volete di parte): a Brindisi l’incanto è a portata di mano. Lo è quando in una domenica di gennaio puoi permetterti una lunga passeggiata tra calette incontaminate e macchia mediterranea e, fermandoti in una di esse, puoi sederti su di un tronco e contemplare l’orizzonte indefinito tanto è piatto ed azzurro il mare, raggiungendo la pace dei sensi avvolto nel silenzio inframmezzato soltanto dal cinguettio degli uccelli. Lo è quando a giugno, passeggiando al tramonto, ti ritrovi circondato da una luce color arancio che definisce i contorni, ravviva i colori del porto ed incendia il castello alfonsino in lontananza. Lo è quando arrivando in cima al Monumento al marinaio hai la sensazione di avere l’intera città a portata di mano e nel contempo ti perdi nell’infinito del mare attraversato da grandi imbarcazioni e da barchette a vela. Lo è quando in estate, seduto al tramonto su uno dei caratteristici scogli di Punta del Serrone, puoi ammirare il sole scomparire al di sotto del livello del mare. Lo è quando hai la fortuna, quasi il privilegio, di ritrovarti circondato dal mare in cima ad uno dei castelli cittadini. Lo è quando ti fermi ad ammirare una parte della città da una delle due sponde. Lo è quando, da Piazza Sottile-De Falco, puoi osservare la storia ultramillenaria della città, con la sede Cinquecentesca del Comune a fare da dirimpettaia alle testimonianze di epoca romana situate al di sotto di un Teatro sospeso su di esse. Insomma, lo è ogni volta che si dismettono le lenti dell’apatia e dell’esterofilia e si utilizzano quelle di chi la ama. E potete stare certi che sono le lenti della realtà, perché Brindisi, nonostante tutti i problemi che siamo costretti ad affrontare nel quotidiano (addebitabili per gran parte a noi stessi), è un luogo magico, facciamocene una ragione!

                                                                                                                             Andrea Pezzuto

1 Commento

  1. Grazie di questo racconto di un Brindisino che sa cogliere l’essenza di questa meravigliosa città e che mi ha ricordato le medesime sensazioni di quando riesco a venire a trascorrere pochi giorni a Brindisi.

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