LATIANO – Tutte le storie d’amore sono belle, quelle a lieto fine lo sono di più ma ce ne sono alcune che per la loro straordinarietà riescono a intenerire e riempire il cuore di gioia e felicità anche al più duro e insensibile dei burberi. Coronare il proprio sogno d’amore dopo 25 anni di legame affettivo e sentimentale è già, di per sé, un evento; se i protagonisti di questa bellissima storia sono un uomo di 70 anni, Mario, e una donna di 57, Giuseppina, il fatto potrebbe definirsi più unico che raro; se i promessi sposi, infine, sono due ospiti di una casa per la vita, una struttura per la riabilitazione e il reinserimento sociale di soggetti affetti da malattie mentali, i festeggiamenti diventano un’occasione, forse, irripetibile per tutti. Mario e Giuseppina si sono conosciuti 25 anni fa, lui ne aveva 50 e lei 32, in una struttura diversa da quella che li ospita oggi: “Casa Margherita”, a Latiano, in via Sant’Antonio, è, come già detto, una casa per la vita, una residenza per chi ha raggiunto, dopo un percorso riabilitativo importante, un grado di autosufficienza e inserimento nel tessuto sociale molto elevati. Il luogo in cui è sbocciato l’amore tra i due, invece, era il precedente istituto che li aveva in cura, uno di quelli in cui le norme da seguire e le attività di recupero sono molto più stringenti. Anche in un simile ambiente, però, il seme dell’amore è riuscito a farsi largo nei due, rendendoli da subito inseparabili.
Nel 2012, il giudice che decide in merito a questo tipo di situazioni ha disposto il loro trasferimento, in blocco, presso “Casa Margherita”, struttura di Latiano presieduta da Giuseppe Mingolla, dove, grazie alle attività guidate dalla coordinatrice Giovanna Pentassuglia, pian piano sono emerse le voglie nuziali della coppia. Come spesso accade in situazioni ritenute “normali”, è stata Giuseppina a manifestare per prima l’intenzione di convolare a giuste nozze: Mario, invece, quando si affrontava l’argomento, ha sempre sostenuto che, in fondo, a 70 anni o quasi si è ancora giovani e per infilarsi la fede al dito c’è sempre tempo. Col tempo, però, da semplice gioco, le cose si sono fatte serie e la coppia ha deciso di voler essere tale anche di fronte a Dio e agli uomini. Mario e Giuseppina si sposeranno venerdì 26 settembre, in chiesa madre, a Latiano, di fronte a don Angelo Altavilla.
“Casa Margherita” è in fermento da tre mesi, da quando, cioè, la coppia ha comunicato a tutti l’intenzione di sposarsi: nella struttura regna una perenne aria di festa e i preparativi per il gran giorno fervono e diventano sempre più frenetici. Le fedi con la dedica incisa all’interno sono già pronte ma tanti sono i dettagli di cui il presidente Mingolla e la coordinatrice Pentassuglia, che sarà anche la testimone di nozze, si stanno occupando. «Mario e Giuseppina – spiegano i responsabili di “Casa Margherita” – sono l’esempio concreto di un ottimo lavoro di riabilitazione. La sofferenza psichiatrica ha segnato certamente le loro vite, comportando un ridimensionamento delle prospettive e la ricerca di nuovi percorsi ma i due, che si sono conosciuti proprio in una comunità, si sono sostenuti a vicenda nei momenti di sconforto, hanno riso, pianto insieme, si sono amati profondamente e hanno avuto divergenze, come ogni altra coppia sulla faccia della Terra. Tutto ciò è stato possibile anche grazie al lavoro dell’equipe di “Casa Margherita” che dal 2012 opera su questo territorio con grande professionalità».
È la prima volta, forse, che un evento del genere accade in una comunità piccola come quella di Latiano e, dopo alcuni spiacevoli e isolati episodi che hanno coinvolto simili strutture, è bello tornare a rimarcare l’importantissimo ruolo che centri del genere hanno nel recupero di chi soffre o ha sofferto di disturbi psichici. Il coronamento del sogno d’amore di Mario e Giusepppina è anche il coronamento del lavoro di quelli che ogni giorno si occupano di accompagnare nella difficile strada verso il recupero chi, proprio come Mario e Giuseppina, nella vita ha dovuto lottare contro un nemico invisibile, battendolo giorno per giorno. «Abbiamo fatto richiesta alla Asl – confidano i responsabili della struttura che ospita i promessi sposi – per consentire a Mario e Giuseppina di poter dormire insieme. Una volta che si saranno sposati, è ovvio. Speriamo in una risposta positiva e, intanto, incrociamo le dita e aspettiamo». Il fatidico giorno s’avvicina. Come si suol dire in questi casi, allora: tanti auguri, Mario e Giuseppina!
Maurizio Distante
Ho personalmente assistito all uvm riunitasi a brindisi. Mario e giusi hanno chiesto, , voluto e ottenuto il trasferimento in casa margherita insieme. Nulla da togliere alla bartolo longo e a don franco, ma un plauso a casa margherita, che in pochi anni ha saputo sostenere e incentivare questo amore tra alti e bassi.grazie e auguri a mario e giusi, giovanna Pentassuglia
Carissima Redazione penso che il frutto dell’amore tra Mario e Giuseppina sia anche merito di tutto il personale della Casa Famiglia Beato Bartolo Longo di don Franco GALIANO che X tantissimi anni li hanno sempre assistiti con amore, facendo crescere e coltivare in essi quel sentimento così grande “l’AMORE. Poi trasferiti ad altra struttura non per voler loro ma per protocollo dell’ ASL.
Carissima redazione non per essere precisi ma questo Amore è stato coltivato x piu di 10 anni nella Casa Famiglia Beato Bartolo Longo di don Franco Galiano, che li ha sempre coccolati e fatti stare vicino, e pensi che quando l’Asl decise di farli trasferire perchè questi sono i regolamenti ed i codici di gestione, Mario e Giuseppina che io conosco molto bene hanno pianto quasi x un anno con l’idea di voler ritornare nella vecchia comunità, per quel legame che li lega ancora oggi. grazie e solo un riflessione, buon lavoro
L’amore avvicina. Tra Mario e Giuseppina quando si sono conosciuti la differenza di età era di 18 anni (50-32). Ora, dopo 25 anni d’amore la differenza è scesa a 13 anni (70-57). Col matrimonio non è esclusa un’ulteriore riduzione. Auguri.