“Quale futuro per la Piana degli Ulivi monumentali e millenari”

Documentario Norman Atlantic

INTERVENTO/ Dopo le pretestuose e gravi polemiche, mi sembra doveroso rivolgermi ai Cittadini di Ostuni, della Provincia di Brindisi e della Puglia, tutti coinvolti nel problema del disseccamento degli Ulivi e che in tantissimi hanno espresso solidarietà agli organizzatori dell’incontro di Ostuni del 10 settembre scorso riguardante: ‘Il Futuro della Piana degli Ulivi Monumentali e Millenari’.

In primo luogo per respingere entrambi i termini incauti usati dal consigliere regionale del PD Fabiano Amati ossia l’essere i partecipanti al convegno degli Antigovernativi e dei Negazionisti. Mentre il primo termine stride fortemente con il vissuto dello scrivente (come del resto con i percorsi professionali e scientifici di tutti i partecipanti al convegno), per aver dedicato tutti gli anni del proprio lavoro al servizio delle Istituzioni Democratiche del Paese e, soprattutto, dei CITTADINI, ma questi aspetti saranno esaminati in altre sedi; il secondo, invece, quello di essere dei negazionisti! Mi chiedo negazionisti di cosa? Del disseccamento delle piante forse? A me pare che nessuno dei partecipanti al dibattito respinga l’evidenza del grave problema del disseccamento degli alberi di ulivo. Certamente lo scrivente e tutti i partecipanti all’incontro hanno aperto un dibattito e chiesto un confronto sul metodo messo in atto, fino a questo momento, ossia quello del taglio delle piante così da determinare il “deserto” delle zone interessate dagli espianti. Piuttosto c’è da dire che l’incontro del 10 settembre 2022 ha evidenziato possibili soluzioni alternative, che se praticate da subito potrebbero arginare il fenomeno del disseccamento o quanto meno rallentarlo e, quindi, probabilmente evitare il disastro ambientale e, soprattutto, PAESAGGISTICO della Piana degli Ulivi e del territorio pugliese.

Ma voi cittadini immaginate il tratto pugliese della via Traiana senza alberi millenari? Immaginate i percorsi naturalistici, tanto amati dai turisti, spogli degli ulivi monumentali? Vi domando, a questo punto, cosa verrebbero a fare i turisti nel nostro territorio, già carente da tanti punti di vista (ma quest’ultima analisi la riserviamo ad altri dibattiti locali), e poi quale interesse avrebbero gli investitori a destinare le loro risorse economiche nelle nostre zone ed ancora quale sarebbe la sorte dell’economia locale?

Ma voi immaginate quale danno si prospetta non solo per i piu organizzati addetti ai lavori, ma anche per i piccoli produttori, per le famiglie e, quindi, per tutta l’economia del luogo per la mancanza di risorse economiche derivanti dalla raccolta di queste olive e della conseguente produzione di olio?

Ma lei consigliere Amati conosce il territorio pugliese? Forse dimentica che la prevalenza dei Comuni della Provincia di Brindisi si caratterizano proprio per il frazionamento della terra, una famiglia su due possiede almeno un ettaro di terreno coltivato anche ad uliveto e che oramai lo caratterizza. Territorio del tutto diverso da altre province pugliesi e della Provincia di Lecce in particolare, meno frazionato e per lo più contraddistinto da estensioni più grandi magari di un solo proprietario.

Come intende procedere con i piccoli produttori ed i nuclei familiari che le dicevo? Come intende consorziarli ovvero come intende garantire loro quella parte di ristoro che, allo stato attuale, solo per la ricerca, se non sbaglio, si aggira su 15 milioni di euro stanziati dalla Regione Puglia in tre anni? Lei ha il dovere di fornire queste risposte necessarie per i cittadini, sia come espressione politica locale e sia nella veste di presidente della Commissione Bilancio e Programmazione della Regione Puglia.

Per quanto concerne invece la sua preoccupazione riguardo alle 2000 euro destinate dai Commissari straordinari del Comune di Ostuni al convegno, rassicuro i cittadini di Ostuni che per garantire il minimo di organizzazione all’incontro è stata spesa una somma di gran lunga inferiore a quella stanziata, che si aggira a malapena ad un terzo di quella preventivata.

Personalmente, consigliere Amati, piuttosto gradirei conoscere il suo pensiero riguardo alla destinazione delle risorse pubbliche (tantissime) di cui una parte già citate (15 milioni di euro per la ricerca) ma anche quale futuro lei prevede per la Piana degli Ulivi Millenari e Monumentali!

In questo periodo ci ha mai pensato? La classe politica di Ostuni, che si è succeduta negli ultimi 15 anni, ancora silenziosa riguardo al problema in esame, cosa pensa di fare al riguardo? Qual è il loro pensiero per tutelare il paesaggio della Piana degli Ulivi Monumentali e Millenari e delle colline della Provincia di Brindisi?

Adesso vogliamo saperlo perché qui non si tratta di essere negazionisti bensì realisti e qualora non ci saranno risposte concrete allora il “sospetto” di chi davvero nega il grave ed evidente problema rappresentato ci viene sul serio!

Siamo ancora in tempo per salvare il territorio ma per fare ciò è necessario essere disponibili al confronto senza barricarsi sulle proprie posizioni e magari, com’è stato fatto, spingersi in pretestuosi attacchi. Cerchiamo di salvare e recuperare le piante e non di estirparle come già sta avvenendo. Abbiamo tutti un dovere morale nei confronti dei nostri Padri prima e, in egual misura, nei confronti delle future generazioni.

Il suo esclusivo dovere consigliere Amati e quello degli amministratori in genere, lei sa bene, è superiore a quello dei cittadini, perché liberamente avete deciso di assumere il compito di amministrare il bene collettivo e, quindi, di prendere decisioni che incidono sulle sorti della sua/nostra terra e delle persone che in questo momento la occupano e che, per tale ragione, l’hanno eletta come loro “garante”. Nulla del “patrimonio” di cui stiamo parlando ci appartiene e le appartiene ovviamente, come del resto non appartiene a nessun altro amministratore. Senza polemizzare dunque affronti la problematica e qualora lo ritenga, magari solo sui punti in questione indicati, ci fornisca risposte immediate e concrete per mettere in salvo la Piana degli Ulivi e le Colline del brindisino, senza modificare il paesaggio, perché il tempo che scorre, in questo caso, non è un nostro alleato.

Enzo Greco

Generale dell’ Arma dei Carabinieri

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