Quale futuro per la Santa Teresa?

Spending review, tagli su tagli. In forse l’erogazione di numerosi servizi utili alla comunità. In bilico tanti posti di lavoro. Quale futuro, ad esempio, per le società partecipate e quindi anche per la Santa Teresa S.p.A.? Quali certezze occupazionali per i 136 dipendenti? Posti di lavoro a rischio nonostante la Santa Teresa, costituita nel dicembre 2005, a partire dal 2006 abbia sempre prodotto utili di bilancio. A complicare la situazione ci aveva già pensato la Legge Bersani. A seguito dell’emanazione del D.L. n. 223/2006 la società ha dovuto scegliere se svolgere esclusivamente servizi strumentali o servizi pubblici locali. Ha scelto i primi (ad es. manutenzione di strade, edifici pubblici, verde pubblico ecc.) perché di quel tipo sono prevalentemente quelli già erogati. Con la nuova legge le società controllate dalle amministrazioni pubbliche, che per queste erogano servizi, dovranno essere sciolte entro il 31 dicembre 2013. Una possibilità è che l’amministrazione di riferimento (nella fattispecie la Provincia) alieni con procedure di evidenza pubblica le sue quote. Ma se la Provincia cedesse a privati il suo pacchetto azionario, compresi tutti i servizi per 5 anni, oggi non si saprebbe quali attività potrebbe trasferire visto che le competenze delle province “riordinate” non sono note. Altra possibilità: la provincia non cede le quote. In questo caso alle società in house come la Santa Teresa, a partire dal 1 gennaio 2014, potranno essere affidati servizi in maniera diretta solo se il valore economico del servizio è pari o inferiore ai 200 mila euro annui. Non è il caso della Santa Teresa per la quale il valore dei servizi offerti supera abbondantemente il limite stabilito. A questi vanno aggiunti i problemi derivanti dal riordino delle province. Se oggi la Provincia di Brindisi è unico proprietario della società, chi sarà il nuovo interlocutore e quindi nuovo proprietario della Santa Teresa a partire dal 31 dicembre 2013?

“Mi auguro che chiunque vada al governo possa annullare la legge sul riordino delle partecipate. Ora, infatti, la questione è politica, non più tecnica- ha dichiarato l’Amministratore Delegato della Santa Teresa S.p. A. Nicola Siccardi-  Il nostro staff tecnico, con a capo il dott Riccardo Montingelli, sta facendo il possibile per individuare soluzioni che possano mantenere in piedi società e  posti di lavoro. Del resto è quanto  chiesto dal Presidente della Provincia Massimo Ferrarese  che tanto si è speso per questa causa. Sarebbe un peccato – ha concluso Siccardi-  sciupare questa realtà che, tra l’altro, da anni ha il bilancio in attivo.

                                                                                                                                                                                                                Nicola Siccardi

Amministratore delegato Santa Teresa S.P.A.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*