LATIANO – «Vorrei tanto diventare milionario e con i miei soldi far andare avanti la ricerca e trovare farmaci più adatti al posto della mia odiosa puntura». È affidato a un tema scritto in classe, pochi giorni prima di morire, il desiderio più grande di Alessio Mustich. Alessio era un bambino biondo e sorridente di 10 anni. Alessio è morto lo scorso 7 febbraio. Era affetto da una malattia rara, la sclerodermia, un male che causa l’ispessimento della pelle, arrivando nei casi più gravi a colpire anche i tessuti degli organi interni come i polmoni, il cuore, i reni, l’esofago e il tratto gastrointestinale. Se l’è portato via una serie di complicazioni legate alla sua patologia. Alessio, nonostante i suoi problemi, prendeva la vita di petto, infondendo forza anche a chi gli stava intorno: giocava a calcio e suonava la fisarmonica.
Non si è mai lasciato abbattere dal dolore, voleva vivere la vita come ogni altro ragazzino della sua età. Il destino, però, aveva altri piani per lui e, pur avendo cercato insieme alla sua famiglia una soluzione, si è dovuto arrendere. I suoi cari, mamma Maria Concetta e papà Gianpiero, hanno lottato con lui fino all’ultimo. La loro battaglia, però, non si è esaurita con la tragica scomparsa di Alessio: vogliono esaudire il suo più grande desiderio, quello di contribuire alla ricerca per sconfiggere questo tipo di malattie, affinché nessuno più debba passare quello che Alessio ha passato. Già quando il bambino era in vita, tutta la famiglia era orientata a dare il massimo possibile per raggiungere questo scopo.
Una molla, però, è scattata forte qualche giorno dopo il funerale di Alessio. Rovistando tra le sue cose, sua mamma ha trovato l’ultimo quaderno di italiano del figlio, quello che, fino a poco tempo prima, era riempito dai pensieri del suo bambino. Uno degli ultimi temi scritti da Alessio aveva come titolo: “Cosa faresti se fossi un milionario?”. Da un bambino di 10 anni ci si aspettano milioni di risposte, tutte improntate al divertimento, alle ambizioni, ai desideri. Alessio, essendo un ragazzino come tutti gli altri, non si è discostato da questo, affidando alle pagine del suo quaderno il suo sogno: «Vorrei tanto diventare milionario e con i miei soldi far andare avanti la ricerca e trovare farmaci più adatti al posto della mia odiosa puntura». L’odiosa puntura cui Alessio fa riferimento nel suo componimento è la dose di immunosoppressori cui periodicamente e dolorosamente si sottoponeva.
Mamma Maria Concetta e papà Gianpiero, sebbene distrutti dal dolore, hanno fatto loro le parole di quel figlio che non c’è più e stanno cercando di esaudire il desiderio di Alessio. Le parole del ragazzino non sono rimaste lettera morta e dal tema che Alessio ha scritto poco prima di morire si è messo in moto un meccanismo inarrestabile che ha portato a varie iniziative benefiche il cui ricavato è stato devoluto all’Apmar, l’associazione persone con malattie reumatiche. In questo solco s’incanala anche il primo memorial dedicato al ricordo di Alessio e del suo sogno. Il 3 giugno prossimo, infatti, partirà un torneo di calcio che vedrà sfidarsi sui campi del Football Park di Latiano squadre di varie categorie, dai “primi calci” fino agli over 40, passando dalle selezioni femminili.
Le compagini arriveranno da tutta la Puglia e il ricavato sarà devoluto all’associazione che si occupa di casi simili a quello di Alessio. Gli eventi si concluderanno il 19 giugno al Free Park dove andrà in scena il musical dedicato a Padre Pio, un’altra occasione per far vincere la solidarietà, portando sempre nel cuore il sorriso e i capelli biondi di Alessio che, sicuramente, assisterà anche lui soddisfatto a tutto il trambusto che è riuscito a mettere in piedi con una semplice e bellissima frase, rimasta impressa nel cuore dei tanti che gli vogliono bene.
Maurizio Distante
siamo un pò smarriti davanti alle parole del vostro “angelo”, così come lo siamo davanti al ricordo che fugge davanti ai nostri occhi, ricordo di lui con i suoi amici, con la sua personcina generosa. Ho conosciuto Alessio attraverso suo nonno, ho saputo della sua malattia attraverso i suoi compagni.Nulla potrà esserVi di conforto se non la certezza che lui è sempre con Voi e con dolcezza Vi sostiene.
Maria concetta e Giampiero siamo tutti con voi il piccolo Ale è un esempio per noi tutti.Vi vogliamo bene