Pulizie d’estate a Sant’Apollinare, i Nac: «Nessun molo, riporteremo qui la storica mellonata»

BRINDISI – C’è chi passa le calde domeniche di luglio sotto il sole a crogiolarsi sulle spiagge più esclusive delle nostre coste e chi, invece, armato di mazza, ramazza e sacchi neri cerca di strappare all’inquinamento pezzi di litorale che, nella memoria dei più grandicelli, rappresentavano le punte di diamante del litorale adriatico. Gli attivisti del movimento “No al carbone” di Brindisi si sono dati appuntamento a Sant’Apollinare, nel giorno della sua ricorrenza, per dire no a chi ha intenzione di ricoprire di cemento quella che, fino a qualche decennio fa, era una delle spiagge più belle di Brindisi e che, ora, versa in uno stato di degrado mortificante.

sant'apollinare no al carbone15«Oggi è Sant’Apollinare – spiega Marina Barracchia, un’attivista “No al carbone” presente all’appuntamento – ci è sembrato simbolico incontrarci qui per dare un segnale concreto a quanti pensano di poter, ancora una volta, ricoprire col cemento ogni cosa». Il progetto cui la militante fa riferimento riguarda la realizzazione di un molo commerciale che, ovviamente, non è visto di buon occhio dagli attivisti. «Sicuramente non ce la faremo a finire oggi – prosegue – La nostra intenzione, anche se non so se ce la faremo, è quella di riuscire a restituire a Brindisi Sant’Apollinare per la mellonata storica che si teneva qui a ferragosto».

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I militanti hanno effettuato una prima pulizia dell’area, radendo coi decespugliatori tutte le erbacce cresciute negli anni e raccogliendo svariati sacchi di spazzatura, soprattutto plastica. «Abbiamo chiamato la Monteco che verrà a recuperare quello che abbiamo raccolto. A poca distanza da qui – conclude l’attivista – sorge una zona archeologica e questa era una delle spiagge più belle della città. È un peccato dover rinunciare a tutto questo e noi, con questo tipo di iniziative, speriamo di riaccendere l’interesse per i pezzi di Brindisi che, spesso, sono dimenticati da tutti».

BrindisiOggi

2 Commenti

  1. Nella nostra città va di moda dire no ad ogni insediamento!Passi che le centrali termoelettriche hanno inquinato,anche se a tutt oggi rappresentano una parte dell economia….nn credo che un nuovo molo di ormeggio per navi inquini, magari risveglierebbe il ns porto caduto in una profonda crisi!,agli esponenti di no al carbone consiglierei di esporre valide controproposte facendogli notare che se la città vuole attrarre turismo ha bisogno anche delle strutture(moli di ormeggio,terminal passeggeri ecc ecc)

  2. Al netto di possibili strumentalizzazioni e/o estremizzazioni di tipo ideologico
    -purtroppo sempre in agguato-
    è una azione degna di attenzione e rispetto.

    Ma senza un disegno politico di ampio respiro
    -che è quello che avevo Domenico Mennitti. Ed i cui effetti benefici e positivi già vediamo, e vedremo ancora per lustri-
    rischia di restare un gesto isolato.

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