BRINDISI – Sarebbero a rischio i 39 dipendenti per le pulizie industriali in carico a Nubile che sino a poco tempo fa hanno lavorato, come accade da anni, all’interno della centrale Federico II di Enel, a Cerano. Lo avrebbero appreso i rappresentati dei sindacati Cgil, Cisl e Uil nel corso dell’incontro tenutosi nella mattinata di oggi (16 dicembre) con i dirigenti dello stabilimento.
“Siamo sul posto da stamattina, a tenere un presidio, in attesa dell’incontro che avverrà domani (17 dicembre) nella sede di Confindustria”, dichiarano i lavoratori. Alcuni di essi si aspettano che, dopo l’incontro previsto per domani pomeriggio, venga loro notificata una lettera di licenziamento da Nubile, la ditta per la quale lavorano. La stessa che non ha visto rinnovato il contratto con Enel a causa di diverse problematiche: a condizionare il mancato rinnovo, ci sarebbero delle inadempienze di carattere documentale da parte di Nubile, che non avrebbe presentato un Durc in regola, ma non solo. Gli operai non avrebbero ricevuto il pagamento del mese di novembre e della tredicesima.
“Nell’ultimo mese la nostra azienda non ci ha fornito nemmeno i dispositivi antifortunistici, ce li ha dati Enel”. Intanto, la concessione è stata vinta e affidata ad una ditta del Tarantino, che già lavora nella centrale.
Alcuni di essi, accampati da questa mattina, lavorano nell’azienda da 15, 18 anni: la loro paura è che domani venga loro formalizzato il licenziamento. Lo sapranno con certezza dopo l’incontro con Confindustria, quello che – secondo loro – è solo l’ufficializzazione di una trattativa sicura.
Nella mattinata di oggi, intanto, i lavoratori hanno ricevuto la solidarietà di numerosi dipendenti dell’indotto. I 39 dipendenti hanno protestato senza creare problemi di ordine pubblico, rendendo quasi superflua la presenza di carabinieri e Digos sul posto.
BrindisiOggi
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