BRINDISI – Si aprono le porte del dormitorio di via Provinciale per San Vito e le proteste dei migranti delle scorse settimane trovano conferma in una struttura inaugurata appena un fa e già con una serie di problemi.
Le hanno chiamate “Prove di dialogo” tra i migranti del dormitorio e la cittadinanza, l’iniziativa nata dai Cobas, dall’associazione Io donna ed Ambulatorio di via Appia 64, ha permesso ai brindisini di conoscere quelle che sono le criticità della struttura di via Provinciale per San Vito. Una sorta di visita guidata fuori e dentro lo stabile, tra le brandine separate a gruppi di quattro e da sei dove si accatastano valige ed oggetti personali molti dei quali raccontano la cultura e la storia di questa gente dalle svariate etnie.
L’idea di aprire le porte del dormitorio arriva dopo la protesta degli stessi migranti dello scorso 3 aprile. Gli ospiti, circa 80, scesero in strada e bloccarono il traffico con i cassonetti . I migranti protestavano per la mancanza acqua calda ed energia elettrica all’interno dello stabile. Un emergenza che era stata risolta con un intervento del sindaco, Mimmo Consales, che aveva inviato i tecnici dell’Energeko.
Oggi tuttavia sono tante altre le problematiche emerse durante la visita all’interno del dormitorio, dagli scarichi dei bagni ed i water che perdono acqua, alla porta sul retro della struttura, rotta da una settimana e fermata con una catena, o alle mura della sala per le docce intrisa di acqua e con alcune crepe. Problemi ai quali è stato chiesto di porre rimedio dai promotori della manifestazione: in questo senso, è stato proposto che i migranti scelgano una rappresentanza per continuare a parlare con l’amministrazione comunale: “Vogliamo – dice Bobo Aprile dei Cobas – che i ragazzi che ospitiamo possano diventare parte attiva della città”. L’11 aprile c’era stato un primo incontro tra le stesse associazioni ed il Comune.
E per il Comune era presente l’assessore ai Servizi Sociali, Maria Carbonara, che ha ribadito la necessità che i migranti diventi parte attiva della città ed ha anche annunciato che a breve sarà inaugurato un centro per l’accoglienza a Tuturano, in uno stabile confiscato alla criminalità : “L’amministrazione – ha affermato – guarda alle problematiche che sono emerse. In questo contesto, il rispetto delle regole da parte di tutti è essenziale perché le strutture funzionino”. Lo stesso assessore promette attenzione a quelle che sono le carenze dello stabile: “Abbiamo già risolto – ha commentato – il problema dell’energia elettrica e terremo conto di quanto visto oggi per vigilare sulle problematiche”.
F.Tr.
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