BARI – Sono tutti sotto il palazzo della Regione Puglia, a rivendicare il loro diritto alla salute. Perché per i cittadini di San Pietro Vernotico, la chiusura dell’ospedale “Melli” minerebbe proprio l’accesso alle cure di base.
Sono più di un centinaio, giunti a Bari con dei pulman, proprio nel giorno in cui la regione si accinge ad esprimere un giudizio finale sull’ospedale “Melli”, o meglio, sulla sua chiusura.
“Se il Melli chiudesse i battenti – ci dicono i cittadini che con striscioni e fischietti stanno protestando pacificamente a Bari, sotto l’occhio vigile della Polizia – i cittadini di San Pietro dovrebbero far riferimento a Brindisi o a Lecce: ve lo immaginate? Già l’ospedale di Brindisi, oggi, è perennemente congestionato, lo stesso dicasi per Lecce. Due strutture che scoppiano e la situazione andrà sempre a peggiorare”.
I cittadini, organizzati in un picchetto di protesta, sentono il dovere di difendere il proprio diritto alla salute, ma anche di autorappresentarsi. “Nessuno dei nostri rappresentanti comunali ha pensato che potesse essere giusto essere qui, farsi promotore per una causa che potrebbe portare giovamento all’intera città. Eppure, da come si evolve la situazione”.
Nessun problema politico, ma di buon senso, per i sampietrani in protesta. “Con Lecce e Brindisi congestionate, temiamo il peggio. Sono pochi 20 chilometri, ma fanno la differenza in condizioni d’emergenza. Solo pochi giorni fa a San Pietro Vernotico è stata salvata la vita ad una bambina di 4 anni, cosa accadrà quando per un infarto bisognerà raggiungere Brindisi? O Lecce? Ora che è stato chiuso anche il centro analisi … Sembra che si stia facendo di tutto per distruggere ciò che creò Ninetto Melli”.
Ninetto Melli è stato un benefattore per San Pietro: l’uomo fondò l’ospedale pediatrico dopo la prematura scomparsa di un suo figlio, in giovanissima età. Un episodio che ne ha segnato la vita, proprio come la chiusura oggi rischia di segnare quella dei sampietrani.
BrindisiOggi
Commenta per primo