Protesta degli infermieri: “La sanità rispetti i malati e gli operatori sanitari”

 

BRINDISI – La segreteria provinciale del NurSind di Brindisi, che riunisce le professioni mediche, rivendica maggiore attenzione alla professionalità di chi opera in campo sanitario e ad un più attento controllo dei diritti della categoria, che talvolta vengono accantonati.

“Ogni ora, ogni giorno, d’estate, d’inverno, a Natale, a Pasqua, a Capodanno ed a Ferragosto, gli operatori sanitari tutti cercano in ogni modo di ottemperare e tener fede alla carta dei diritti del malato – scrive il sindacato in una nota – È un diritto ricevere le prestazioni necessarie alla propria condizione, come è un diritto non subire ulteriori danni causati dal cattivo funzionamento delle strutture e dei servizi. Il servizio sanitario deve proteggere ogni essere umano con salute debole, non facendogli mancare per nessun motivo e in alcun momento l’assistenza di cui ha bisogno. Il trattamento deve essere certo nel tempo e nello spazio e nei servizi sanitari il malato deve trovare operatori e strutture che ne migliorino lo stato di salute. Ma anno dopo anno, estate dopo estate, la sanità pugliese aspetta risposte ed i problemi permangono sempre gli stessi.”

Effetto della spending-review, poi del piano di rientro, cui è seguito il blocco del turn-over, senza dimenticare la politica dei tagli e dei ridimensionamenti. Esperienze che la categoria vive sulla propria pelle, ma a risentirne è il malato.

“Per una gastroscopia d’urgenza o una consulenza col chirurgo o, peggio per un intervento al cuore, il malato deve sorbirsi estenuanti e pericolosi viaggi in ambulanza per eseguire nelle ore notturne e nei giorni festivi. Per la carenza di personale nelle strutture, gli ammalati sono costretti ad affidarsi alle cure dei famigliari nei reparti di medicina e geriatria.”

La richiesta è una sola. “Chiediamo alla politica e ai vertici aziendali, ancora una volta, di farsi carico al più presto e senza indugio della persona malata per una sanità non più medico-centrica, ma per una sanità dove è il cittadino sano o ammalato al centro dell’attenzione. Nel contempo, vorremmo maggiore rispetto degli operatori tutti, medici, infermieri ed operatori di supporto da parte dei vertici aziendali. Rispetto non solo sul piano professionale ma anche sul piano umano: spogliatoi comuni senza armadi né privacy; senza un luogo dove riposare quando, in disponibilità notturna,  è necessario per l’incolumità e la sicurezza dei malati e dei lavoratori; senza buoni pasto e senza mensa in diversi presidi dell’Asl di Brindisi.”

Foto di repertorio

Agnese Poci

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