Pronto soccorso nel caos, Pasqualone: “Più infermieri per monitorare i barellati ma resta la carenza dei medici”

BRINDISI- Pronto soccorso del Perrino nel caos, Pasqualone: “Più infermieri per monitorare i barellati”. Dopo le denunce da parte di persone abbandonate in pronto soccorso per ore il direttore generale della Asl di Brindisi, Giuseppe  Pasqualone , corre ai ripari ma il problema della carenza di organico resta. “ Partiamo dal presupposto che questa è una situazione che si sta verificando in tutti i pronto soccorso della provincia . Ma sicuramente quello dell’ospedale Perrino è in maggiore difficoltà- dice Pasqualone- Due sono i problemi principali: l’iperflusso, perché siamo nella stagione estiva e aumentano il numero degli utenti che arrivano in ospedale, e la carenza cronica di personale medico. Dinnanzi a questa situazione ho sollecitato il primario affinchè si dia assistenza anche a chi aspetta la presa in carico. Vogliamo evitare che il paziente sia abbandonato e abbiamo già disposto un infermiere ogni due barellati. E’ una situazione che stiamo seguendo con molta attenzione. Inoltre abbiamo chiesto l’intervento dei medici dagli altri reparti. Difronte ad una dotazione di 24 medici solo 6 sono specializzati. C’è una grave carenza di personale. Attendiamo un provvedimento regionale”. Sostanzialmente il problema resta per risolvere la situazione sarebbe necessario un provvedimento regionale che consenta di incrementare il personale medico. Anche l’Ordine dei Medici di Brindisi aveva sollevato le stesse criticità già diversi mesi fa.

“E’ una situazione drammatica  che non riguarda solo Brindisi- sottolinea il presidente dell’Ordine, Arturo Oliva- L’avevamo prevista . Sapevamo che saremmo arrivati a questo e non si possono chiedere ulteriori sacrifici ai medici. In organico ci sono 24 medici , di questi 6 soltanto con la specializzazione e tre senza requisiti. Ma questa situazione non la può risolvere Pasqualone che si è scusato e ne va dato merito. Ci vuole una legge regionale perché non si può pensare di trasferire i medici da un reparto ad un altro, si creano altri scompensi in questo modo. Il clima è pesante ed è ovvio che poi i medici preferiscono andare altrove. E non stiamo parlando solo del pronto soccorso ma ad esempio anche di Ortopedia dove ben tre dottori hanno chiesto ed ottenuto il trasferimento in altri ospedali”. E la carenza di personale non si manifesta solo al pronto soccorso ma anche sulle autoambulanze. “Ci sono equipaggi del 118 senza medici a bordo- prosegue Oliva- si stanno cercando dei surrogati, ci si inventa qualsiasi cosa pur di andare avanti ma poi il livello delle prestazioni si abbassa. Al Perrino abbiamo 23 anestesisti mentre dovrebbero essere più di 40. Così in sala operatoria non ci sono medici per coprire la notte. Per risolvere il problema bisogna introdurre nuove norme. Bisogna estendere il Decreto Calabria. Bisogna qualificare i medici senza specializzazione magari facendo una convenzione con le università. Bisogna incidere sulla organizzazione del servizio. Ma questo intervento lo deve fare la Regione”. Il presidente dell’Ordine dei Medici incalza anche sull’ospedale di Ostuni dove dice che ci sono quattro medici e non è possibile fare l’osservazione breve. “Si stanno facendo i salti mortali ma senza i soldati- dice Oliva – non si vince la guerra. Normalmente per lavorare nel servizio sanitario nazionale ci vuole la laurea, l’abilitazione e la specializzazione . Qui non stiamo chiudendo un occhio ma due “.

BrindisiOggi

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