BRINDISI- L’allagamento di ieri è solo l’ultimo pericolo in ordine di tempo per l’istituto professionale Ferraris di Brindisi. La scuola sta cadendo a pezzi, eppure qui ogni giorno ci vanno circa 640 ragazzi più docenti e dipendenti. Un edificio pericoloso e a rischio, ma nonostante le sollecitazioni del dirigente scolastica Rita Devito, nulla è stato fatto dall’ente proprietario.
La Provincia proprietaria dell’immobile, ormai è storia vecchia, non ha più risorse dopo i tagli della legge Delrio. Nessuna soluzione alternativa è stata adottata. Ieri con il temporale pioveva nella scuola, l’acqua si è infiltrata dai tetti e dalla pareti. L’edificio si è completamente allagato. Ci mancava solo questo.
“I solai stanno crollando- spiega la preside che è in questo istituto da un anno- gli impianti sono fatiscenti, le strutture sono un rischio igienico sanitario. La situazione è allarmante a rischio per la salute di ragazzi e dipendenti.”
La preside ha già precluso l’accesso ai locali dell’ultimo piano dove c’erano 7 aule e un laboratorio. Ora vengono utilizzati per le lezioni altri laboratori trasformati in semplici aule. Strumenti indispensabili per chi studia in una professionale e deve fare pratica.
Ieri la pioggia ha abbattuto una nuova tegola con nuove stanze inagibili. Lo documenta anche un verbale dei vigili del fuoco dopo il sopralluogo. Nel quale si legge: “ che sono state riscontrate abbondanti infiltrazioni di acqua dai solai e dagli infissi. Già inibito l’ultimo piano il secondo piano con solai fatiscenti e già puntellati. Al primo piano inagibili due laboratori. Fatiscenti finestre e porte mentre tutti i lastricati solari hanno bisogno di urgente manutenzione. Da un riscontro visivo si notano carenti condizioni igienico sanitarie e gli impianti elettrici potrebbero essere interessati ad altre infiltrazioni. La situazione attuale è da precludere l’accesso a tutti i locali suddetti, necessita inoltre la verifica urgente delle condizioni generali di tutti gli altri ambienti.”
La preside ormai è sul piede di guerra, ha inviato anche una nota alla Procura della Repubblica per comunicare il rischio della scelta di chiudere i locali. “Sono disposta anche- aggiunge Devito- ad essere denunciata per interruzione di pubblico servizio ma devo tutelare questi ragazzi. Qui per negligenza e imperizia rischiamo di far scappare il morto.”
La dirigente scolastica ha chiesto un tavolo di confronto con tutti gli enti per trovare una soluzione, ma ad oggi solo il silenzio. “Dopo i vari solleciti negli ultimi tempi- dice- la Provincia ha fatto qualche piccolo intervento, ma nulla di importante. Io il presidente Bruno non l’ho mai incontrato.”
In queste ora si svolgerà un collegio straordinario convocato dalla preside per confrontarsi con gli altri docenti per assumere delle scelte. “Ci assumeremo la responsabilità di alcune scelte- conclude Rita Devito- Ma ormai questo è un problema di tutta la cittadinanza.”
Lucia Portolano
Sono uno studente di brindisi che frequenta l’ipsia “G.Ferraris”. Purtroppo la nostra scuola cade a
Pezzi.
La ns dirigente ha informato le autorità cittadine della situazione di pericolo e degrado esistente. Anche noi studenti ci attiviamo nei prossimi giorni per protestare e chiedere di studiare in un luogo sicuro
Sono uno studente dell’ipsia e sinceramente non vogliamo piú stare in queste condizioni. Non possiamo essere considerati studenti di “serie B”. Dateci una scuola decente, con laboratori moderni ed efficienti.
Come dice Lucio a Santa Chiara c’è l’edificio dove fino a qualche mese fa stava lo scientifico Fermi..
Vorrei vedere se in quelle condizioni la sindaca,io, i cittadini di brindisi manderebbero i loro figli. A giudicare dalle immagini, il rischio di crolli è elevatissimo. Qualcuno prenderà provvedimenti dopo che succederà qualcosa di grave? Io non starei li dentro neanche due minuti..
La scuola dovrebbe essere un luogo sicuro non a rischio per gli studenti e tutto il personale scolastico questa scuola non è sicura e per questo non si possono svolgere tutte le attività previste io da genitore non mi sento sicura di mandare i miei figli in questo istituito per mettere a rischio la loro salute e perfino la vita vogliamo al più presto un rimedio ci sono tanti edifici chiusi perché non usarli per fa su che questi ragazzi e docenti svolgono il loro lavoro al meglio a chi è di competenza si metta una mano sulla coscienza stiamo parlando di esseri umani
Non vorrei sbagliarmi, ma a Santa Chiara non vi era un liceo? Perchè , se così fosse, non si trasferiscono là? O stanno aspettando il momento buono per infilarci dentro i presunti profughi, cioè i clandestini? Allora che dobbiamo pensare? Che i nostri studenti vengono dopo ? Non vado oltre, ma so che la pensa come me il 90% dei brindisini.