Vantaggiato assente scrive una lettera al suo legale. Consales in aula: “La città nel terrore”

BRINDISI– Nona udienza del processo a carico di Giovanni Vantaggiato accusato dell’attentato alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi. Il reo confesso anche oggi è assente in aula, affida ad una lettera indirizzata al suo avvocato, Franco Orlando, le motivazioni della sua assenza, quei problemi di salute che non gli consentono di muoversi, e fornisce spunti ed indicazioni utili per l’interrogatorio dei testimoni. Poche righe scritte di suo pugno che mostrano ancora una lucidità eccezionale ed una capacità di discernere nonostante la lunga detenzione.

Assente in aula anche Cosimo Parato, altra vittima del commerciante di Copertino. Non mancavano i genitori della piccola Melissa Bassi che stretti nel loro dolore, hanno ascoltato le deposizioni dei testimoni.

Questa mattina sono state ascoltate le studentesse del Morvillo Falcone che quella mattina del 19 maggio erano presenti al momento della deflagrazione, i medici che le  hanno assistite e continuano a seguirle ed il sindaco di Brindisi Mimmo Consales, uno tra i primi ad arrivare sul luogo dell’attentato.

“ Da quel momento la città cadde nel terrore– ha raccontato il primo cittadino- scene di panico in tutte le scuole e in tutta la città. Con i dirigenti scolastici decidemmo di non chiudere le scuole proprio per arginare il più possibile il panico”. Ed effettivamente quella mattina, subito dopo lo scoppio davanti a Morvillo, si susseguirono diverse segnalazioni di chi temeva altri ordigni dinanzi ad altre scuole. Fu il caos in città.

Consales racconta così quegli istanti successivi alla deflagrazione, interrogato dall’avvocato del Comune di Brindisi, Massimo Manfreda. “ Fino a chè non si chiarì movente e responsabilità ci sembrò che la città fosse nuovamente sotto scacco della Sacra Corona Unita”.

Il clima di terrore descritto in aula  da Consales completa la fotografia che emerge dalle deposizioni delle studentesse ascoltate poco prima.

Ilenia Proto, Alessia Maggiore, 15 anni,  raccontano il boato e le urla udite da una delle classi al primo piano del Morvillo.  La mamma di Federica Pagano,loro compagna, parla degli incubi della figlia, delle sedute dallo psicologo per cancellare l’immagine di Veronica Capodieci distesa per terra, orribilmente ferita. I medici Francesco Colizzi, Rossella Lopalco,  Antonio Lecce che assistono Selena Greco, Azzurra Camarda, Sabrina Ribezzi descrive i danni  e quelle ferite visibili e non che ad oggi queste giovani si portano dietro. E’ stata ascoltata dai giudici anche Angela Canoci, una studentessa che al momento della deflagrazione si trovava a pochi metri dalle ragazze investite in pieno. Angela ha perso l’udito dell’orecchio destro e con quello sinistro percepisce i suoni al 15% appena. La giovane utilizza una protesi ma non è sufficiente. Il Comune di Brindisi le ha destinato 2mila euro per l’assistenza medica, la Regione Puglia non l’ha mai risarcita benché il suo nome sia tra quelli inseriti nell’elenco delle persone offese.

Lucia Pezzuto

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